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22.03.2016 - 15:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

No al suicidio assistito negli ospedali e nelle case per anziani. Ma il Gran Consiglio si spacca

A differenza della Commissione sanitaria che aveva bocciato all'unanimità la proposta di MIchela Delcò Petralli, in Parlamento finisce 40 a 29, con 8 astenuti

BELLINZONA – Dopo un dibattito appassionato, cominciato nel tardo pomeriggio di ieri e terminato a metà di quello di oggi, il Gran Consiglio ha detto di "no" alla possibilità di ricorrere al suicidio assistito nelle case per anziani e negli ospedali. La maggioranza formatasi in Commissione sanitaria contro la proposta presentata dalla Gran Consigliera Michela Delcò Petralli, ha trovato dunque conferma in aula, seppure con numeri assai diversi. Sono stati infatti 40 i deputati che hanno bocciato l'iniziativa della deputata dei Verdi (leghisti, PPD e qualche PLR), 29 quelli che l'hanno sostenuta (in particolare socialisti e Verdi, seppur con il voto contrario di Franco Denti e l'astensione di Tamara Merlo), 8 gli astenuti. In Commissione sanitaria si era raggiunta l'unanimità contro la concessione del suicidio assistito nelle strutture sanitarie. A spaccare il Parlamento ha contribuito di certo l'ampio dibattito pubblico che ha preceduto la discussione in aula, con confronti molto accesi fra diversi attori della politica, della medicina e della società civile. E un peso l'hanno di certo avuto anche le convinzioni personali dei singoli deputati. La sensazione è che la partita non sia chiusa qui. Franco Cavalli, nelle scorse settimane, aveva lasciato intendere la possibilità del lancio di un'iniziativa popolare, in caso di voto sfavorevole del Parlamento. Di certo la tematica ha appassionato molto i ticinesi. E il voto odierno del Gran Consiglio lascia intendere che l'esito di una votazione potrebbe essere quanto mai incerto.
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