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27.04.2016 - 07:420
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

L'UDC si scaglia contro la manovra del Governo: "Tasse, tasse e ancora tasse!"

I democentristi bocciano su tutta la linea la proposta governativa per risanare i conti: "Ennesima mazzata per i ticinesi"

BELLINZONA - "Purtroppo, le preoccupazioni che la tanto esacerbata manovra fosse l’ennesima mazzata per i Ticinesi, hanno trovato conferma". Lo scrive l'UDC in una nota stampa in cui prende posizione sulla proposta di risanamento dei conti pubblici presentata ieri dal Consiglio di Stato. "Comprendiamo - si legge nel comunicato - che l’esercizio di far rientrare i conti dopo anni di “gestione allegra”sia tutt’altro che facile, ma il fatto è che, in sintesi, la manovra prevede più di 50 milioni l’anno di maggiori tasse a carico dei Ticinesi, contro soli 35 milioni di contenimento delle spese, spese che globalmente tendono comunque ad aumentare. All’aumento dei valori di stima che andrà a colpire i proprietari di immobili, si aggiungono molte altre tasse per cercare di arginare la voragine creata da una spesa eccessivamente alta. Il riallineamento – eufemismo per “aumento” - delle imposte di circolazione e l’adeguamento delle deduzioni chilometriche per uso del veicolo privato dal domicilio al luogo di lavoro, vanno poi a colpire in particolare la già super-tartassata categoria degli automobilisti. E non dimentichiamo che, nemmeno un anno fa, ben il 67% dei Ticinesi votanti ha detto NO all’aumento della tassa di circolazione: e oggi si pretende di aggirare la peraltro chiara volontà popolare con un’acrobazia semantica (riallineamento)?". "Le misure volte a ridimensionare e adattare ai tempi odierni l’amministrazione - affermano ancora i democentristi - porteranno benefici solamente nell’ordine di circa 10 mio l’anno. L’UDC si è sempre opposta a degli aumenti ingiustificati di tasse e imposte che hanno l’unico scopo di permettere allo Stato di mantenere, se non aumentare, la spesa pubblica. Riteniamo che i margini di manovra per ridurre l’impatto della spesa siano molto, ma molto più importanti. Basti pensare al potenziale di risparmio generato dai pensionamenti dei dipendenti pubblici – si stima che nei prossimi 5 anni quasi 1'000 dipendenti pubblici termineranno la propria carriera – che si attesta a un massimo di 120 mio l’anno. L’occasione dovrebbe essere propizia per approfittare di questa opportunità per valutare attentamente quali profili potranno non essere rinnovati e quali potranno invece essere rinnovati con risorse interne". "Nella conferenza stampa - termina la nota - il Governo ha presentato la misura come coraggiosa e ambiziosa, due aggettivi che non rispecchiano il progetto “Manovra di rientro da 180Mio”. L’UDC si dichiara delusa del progetto Governativo in quanto è l’ennesima stangata, in modo particolare per il ceto medio, e perché agisce in modo eccessivo sulle entrate, relegando la diminuzione delle uscite a tema quasi da dimenticare".
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