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24.07.2016 - 12:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Bertoli sulle "espulsioni per motivi economici": "Giusto che una famiglia venuta in Svizzera che non è in grado di mantenersi torni da dove è venuta. Ma quando ci sono di mezzo i figli... Ecco perché mi oppongo a una legge che offende i diritti fondamenta

Il ministro al Caffè: “Separare i genitori dai figli è qualcosa di tremendo, che nessuna legge può in qualche modo giustificare"

BELLINZONA - “Separare i genitori dai figli è qualcosa di tremendo, che nessuna legge può in qualche modo giustificare". Il ministro socialista Manuele Bertoli ribadisce, in un’intervista pubblicata oggi dal Caffè, la sua posizione sull’applicazione letterale della legge che decreta l’espulsione degli stranieri che non sono più in grado di mantenersi economicamente, anche se sposati con uno svizzero, anche se di mezzo ci sono dei figli.

Le revoche del permesso di residenza in Ticino sono aumentata dalle 41 del 2013 alle 81 nel 2015. E sono già state 25 nei primi sei mesi di quest’anno. "Mi sento, in casi come questi, di dover fare obiezione di coscienza, perché gli effetti sono intollerabili – dice Bertoli -. Sto verificando cosa succede negli altri Cantoni. Mi rifiuto di pensare che in Svizzera, solo per una questione di soldi, ci sia un’applicazione così restrittiva per cui si allontanano i genitori che vogliono mantenere un rapporto con i loro figli".

E aggiunge: “In un Paese che si dice civile, separare i genitori dai figli per questioni economiche, non può che essere un’offesa ai diritti fondamentali delle persone. Non ho altre parole per definirla".

Tutti aspirano a mantenersi senza aiuti sociali, spiega il ministro, che non contesta “il fatto che una persona, o una famiglia, arrivata in Svizzera per lavoro, se non più in grado di sbarcare il lunario debba tornare da dove è venuta. Ma quando si è in presenza di una separazione, quando il padre o la madre vengono cacciati via, mentre il figlio rimane in Svizzera, allora è diverso: non va bene. Peggio ancora se la madre, straniera sposata con uno svizzero e con un figlio svizzero, è allontanata forzatamente".

E conclude: “Il principio che uno straniero non debba essere a carico dell’aiuto sociale può essere anche valido, ma se l’applicazione di questo principio porta a separare i genitori dai figli, e anche dai figli svizzeri, invece di risolvere un problema se ne crea uno più grande. Questo non è sensato. Non è civile. Non è umano".

“Non si può essere così ottusi nell’applicare una legge che ha delle precise finalità, ma che all’atto pratico produce degli effetti tanto negativi".

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