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09.02.2017 - 10:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

9 febbraio, la risoluzione dell'UDC sulla proposta del PPD: "Il partito di Dadò dia prova di buona fede e si ravveda dopo aver sabotato la volontà popolare. Ecco le nostre condizioni per sostenere il referendum sulla legge d'applicazione"

Il comitato UDC: "Il Capogruppo alle Camere federali Filippo Lombardi si impegni ad ottenere il sostegno unanime dei rappresentanti PPD e a informare l’opinione pubblica del riscontro ottenuto in seno al partito entro la data di trattazione del tema nel Gran Consiglio"

LOSONE – Il comitato cantonale dell’UDC, riunito ieri sera a Losone, ha adottato la seguente risoluzione sul 9 febbraio: sosterremo la proposta del PPD ma solo a certe condizioni… Insomma, patti chiari, amicizia lunga.

“Il Partito Popolare Democratico, Sezione Ticino, intende avvalersi del diritto di referendum dei Cantoni per chiamare il Popolo svizzero a esprimersi sulla  legge d’applicazione dell’iniziativa contro l'immigrazione di massa approvata dal Consiglio nazionale in votazione finale il 16 dicembre 2016.

Allorquando almeno otto Cantoni si determinano, per lo più con decisione del parlamento cantonale (in alcuni Cantoni dal governo, in altri attraverso un'iniziativa popolare cantonale), è possibile chiedere una votazione popolare su leggi federali, decreti federali o trattati internazionali.

Il 16 dicembre 2016, la maggioranza del Parlamento federale ha deliberatamente deciso di non rispettare la volontà popolare scaturita dalle urne il 9 febbraio 2014. La Costituzione svizzera, sulla quale hanno giurato i Consiglieri nazionali e i Consiglieri agli Stati, e in particolare l’articolo 121a, è stata indiscutibilmente umiliata. La legge d’applicazione non prevede l’introduzione né di contingenti né di tetti massimi. La preferenza indigena, così come fortemente sostenuta dai ticinesi al momento del voto, è rimasta lettera morta. Il PPD svizzero ha partecipato al sabotaggio dell’applicazione letterale della legge d’applicazione presentata dall’UDC astenendosi in votazione finale. Se l’UDC avesse potuto contare sul sostegno del PPD svizzero la legge d’applicazione che il PPD Ticino intende attaccare in referendum non avrebbe mai visto la luce.   

Al fine di ottenere il proprio sostegno alla richiesta di un referendum promosso dai Cantoni contro la legge d’applicazione relativa all’iniziativa contro l’immigrazione di massa, l’UDC Ticino chiede prova di buona fede e il ravvedimento al PPD Ticino.

L’UDC Ticino sosterrà dunque la richiesta del PPD Ticino una volta ottenute le seguenti logiche garanzie:

• Il PPD Ticino per voce del suo Presidente Fiorenzo Dadò assicura che i rappresentanti del PPD Ticino a Berna, Filippo Lombardi, Marco Romano e Fabio Regazzi, abbiano cambiato idea e sono oggi disposti a unanimemente sostenere l’applicazione letterale della volontà popolare. In particolare l’introduzione di contingenti, tetti massimi e, evidentemente, della preferenza indigena;

• Il Capogruppo alle Camere federali Filippo Lombardi si impegna ad ottenere il sostegno unanime dei rappresentanti PPD alle Camere federali e a informare l’opinione pubblica del riscontro ottenuto in seno al partito entro la data di trattazione del tema nel Gran Consiglio del Canton Ticino.  

Senza queste doverose premesse il gruppo in Gran Consiglio, su richiesta del Comitato cantonale, non potrà sostenere il referendum cantonale promosso dal PPD Ticino. Non vi sarebbe ovviamente alcun senso nell’intraprendere un percorso volto a modificare la legge d’applicazione senza che coloro che si sono astenuti facendo sì che il testo venisse approvato nella forma che non rispetta il volere d’iniziativa, non dichiarassero preventivamente la loro volontà di modificare il loro voto in Parlamento e di sostenere il testo di legge proposto dall’UDC. Spiace nuovamente ribadire che chi oggi intende permettere al popolo di nuovamente esprimersi sul tema, facendosi paladino della volontà popolare, abbia deciso di astenersi “coraggiosamente”, per usare le parole del PPD stesso, al momento che i Ticinesi ne avevano più bisogno”. 

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