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Politica e Potere
05.04.2017 - 11:540
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Bellinzona: Mario Branda è sindaco, il PLR rinuncia al ballottaggio. Bersani: "Avevo dato la mia disponibilità ma il partito non era convinto. E allora insieme abbiamo deciso di non correre per il sindacato"

Il candidato liberale radicale e il suo partito hanno sciolto la riserva: una decisione, presa in piena condivisione e senza polemica, ma nata da due punti di vista opposti. L'ex sindaco di Giubiasco: "Ecco le mie riflessioni, i punti positivi e negativi, e come è andata la discussione con il partito...."

BELLINZONA - Non ci sarà il ballottaggio a Bellinzona. Questa mattina il PLR ha infatti comunicato ufficialmente di rinunciare a sfidare Mario Branda per la poltrona di sindaco. 
 
Una decisione, presa di comune accordo e senza polemiche interne, ma nata da due punti di vista opposti: Andrea Bersani aveva infatti deciso di mettersi a disposizione, mentre il Comitato del partito propendeva per la rinuncia. Alla fine ha prevalso il "no" al ballottaggio.
 
Ad illustrare, con estrema lucidità, le ragioni della scelta è stata lo stesso Bersani nel corso di una conferenza stampa:  "Come potete immaginare in questi tre giorni ho avuto il mio bel a fare: tanti contatti, tanti consigli…Probabilmente riceverò un abbonamento speciale dalla Swisscom….".
 
"In questi casi - ha spiegato Bersani - bisogna mettere sul tavolo gli elementi positivi e negativi. Comincio da quelli negativi: anche se non era Natale c'è stato un regalo di 1'400 voti da parte del PLR verso Branda, regalo che non è stato contraccambiato; c'è stata inoltre una differenza importante di voti personali, togliendo le schede di partito; per ben che ci voglia votazioni di questo tipo rischiano di rovinare la concordanza; c'era infine la necessità di riconoscere il risultato". 
 
E veniamo ai punti positivi illustrati da Bersani: "Il primo è la percentuale di voti raggiunta dal nostro partito; il PS per strategia ha proposto una lista "brandocentrica", mentre il PLR una lista competitiva capace di stimolare la concorrenza interna, con quindi la possibilità al ballottaggio di recuperare voti che sono andati ad altri candidati; in un votazione per il sindacato chi al primo turno ha votato sia Branda chee Bersani, avrebbe dovuto scegliere; infine la base del partito oggettivamente desiderava il ballottaggio, anche perché il partito ha detto in campagna elettorale che si puntava al sindacato: e questo la gente non lo dimentica". 
 
"Tutte queste riflessioni - ha concluso il suo ragionamento Bersani - mi hanno portato a comunicare ieri sera la mia disponibilità al partito per un ballottaggio, per puro spirito di servizio e non certo per ambizione personale. Però a una condizione: la piena condivisione di questa scelta da parte del PLR . C'è stata una discussione molto serena e pacata e alla fine il Comitato ha dato maggior peso alle valutazioni negative. Di conseguenza siamo giunti tutti insieme alla conclusione di rinunciare al ballottaggio e ho quindi ritirato in piena serenità la mia candidatura per il ballottaggio. Tengo a sottolineare che si tratta di una decisione condivisa. Ho garantito il mio massimo impegno per qualunque ruolo mi verrà assegnato all'interno del Collegio. Così come ho garantito la massima collaborazione sia al mio partito, sia con gli esponenti delle altre forze politiche".
 
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