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Politica e Potere
30.06.2017 - 10:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Argo 1, la replica del PLR agli attacchi del PPD a Farinelli. Karin Valenzano Rossi: "Accuse forti, quanto infondate, e toni degni del Mattino, decisamente sopra le righe per chi si vuole come forza politica moderata e di stabilità"

La vicepresidente del PLR: "È questo quello che dobbiamo attenderci dalla politica nell’immediato futuro e in questa fine di legislatura? Mi auguro che non sia così e invito i liberali radicali a mantenere la barra al centro per non scivolare in derive inopportune e dannose, che servono solo a screditare le istituzioni"

BELLINZONA - Dopo l’attacco del PPD (leggi qui), che sul suo settimanale, Popolo e Liberatà, ha duramente criticato Alex Farinelli, capogruppo del PLR in Gran Consiglio, nonché presidente della sottocommissione di vigilanza sul caso Argo 1, ecco la replica. Replica che apre Opinione Liberale di oggi, con un fondo firmato dalla vicepresidente del partito, Karin Valenzano Rossi.

di Karin Valenzano Rossi *

Colpo di scena. Dopo mesi di accertamenti, inchieste e dibattiti, si scopre che è tutta colpa del PLR e in particolare del coordinatore della Sottocommissione vigilanza del Gran Consiglio. Vero e proprio siparietto d’inizio estate a Palazzo delle Orsoline.

Complice il caldo torrido di questi giorni, che si sa può influire sullo stato emozionale cognitivo delle persone, alcuni esponenti del partito del direttore del DSS – rigorosamente sotto traccia – hanno inveito, con toni degni di altro settimanale domenicale, contro Alex Farinelli e il PLR, rei, secondo costoro, di aver gestito le cose «tra pochi intimi, come avveniva nel secolo scorso», «credendo di poter fare il bello e il brutto» e addirittura «ingannando la presidente della commissione della Gestione».

Accuse forti, quanto infondate, e toni decisamente sopra le righe per chi si vuole come forza politica moderata e di stabilità. Ancor più inopportune, se si pensa al contesto in cui sono formulate: Argo 1 è infatti un caso, non solo politico, perché mina la quintessenza del buon funzionamento delle istituzioni e dello Stato, che prende il là proprio in casa di chi, ora, proferisce queste illazioni.

La ragione? Verosimilmente distogliere l’attenzione dal problema vero, la genesi del mandato viziato Argo 1 e la sua successiva gestione, di casa certamente al DSS e non in casa Farinelli o PLR. Alex Farinelli, con grande sincerità e serietà, ha immediatamente ammesso di aver «fatto un errore di valutazione» sulla portata di una email ricevuta sul proprio account personale. Non sono invece note prese di responsabilità analoghe altrove.

In effetti, la Sottocomissione vigilanza, il Gran Consiglio, i cittadini ticinesi e persino il Ministero Pubblico stanno ancora cercando di capire cosa sia davvero accaduto con questo improvvido mandato Argo 1 e soprattutto stanno ancora aspettando una presa di responsabilità inequivocabile. Ma allora? Di cosa stiamo parlando?

Anche a Lugano, già noto come Villaggio Gallico sul Ceresio, le cose non vanno meglio. Questa volta a creare siparietti è l’ala barricadiera del partito di maggioranza relativa nell’esecutivo, che pur di far sentire la propria voce (probabilmente a seguito del silenzio forzato in Gran Consiglio in materia di conti, sic!) – in una continua opposizione anche quando invece riveste ruoli di governo – non esita a intralciare il buon funzionamento del ruolo del legislativo cittadino, volendo addirittura impedire l’approvazione dei conti consuntivi, che va ricordato registrano un avanzo di esercizio milionario dopo anni di disavanzi, per questioni senz’altro da approfondire ma che non hanno alcun impatto sull’esercizio contabile, come peraltro dichiarato a più riprese proprio dal ministro delle finanze cittadino del medesimo partito.

Roba da non capirci più nulla….. e la dice lunga sull’affidabilità di taluni governanti e delle relative forze politiche. A questo punto possiamo solo sperare che i temporali estivi, oltre a placare l’afa, plachino anche gli animi di chi, per celare il proprio operato, crea confusione ad arte per lanciare anzitempo una campagna elettorale che si preannuncia feroce, senza esclusione di colpi, decisamente sotto la cintura. E’ questo quello che dobbiamo attenderci dalla politica nell’immediato futuro e in questa fine di legislatura? Mi auguro davvero che non sia così e invito i liberali radicali a mantenere la barra al centro per non scivolare in derive inopportune e dannose, che servono solo a screditare le istituzioni.

* vicepresidente PLR

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