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Politica e Potere
30.06.2017 - 10:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Via Sicura, finalmente si inizia a ragionare! Il Consiglio federale propone di eliminare alcune norme da 'Gestapo'. Fabio Regazzi: "Non mi aspettavo proposte così coraggiose. La revisione reintroduce la proporzionalità nelle sanzioni e il potere di apprez

Il consigliere nazionale: "Nel mio atto parlamentare avevo puntato proprio sul principio della proporzionalità, e sulla necessità di ridare ai giudici la possibilità di decidere le pene non in base a tabelle, ma in base a elementi, soggettivi e oggettivi”

BERNA – Nei giorni scorsi il Consiglio federale ha tracciato un bilancio dei primi quattro anni di ‘Via Sicura’, definendolo positivo: “La sicurezza stradale è migliorata – scrive il Governo -. Tra il 2013 e il 2015 sono stati evitati almeno 100 morti e feriti gravi e anche nel 2016 il calo del numero di vittime ha superato la media nel raffronto pluriennale”.

Nel rapporto alle Camere federali, scaturito da un atto parlamentare del consigliere nazionale del PPD Fabio Regazzi, precisa però che alla diminuzione degli incidenti hanno contribuito misure come “l’obbligo delle luci accese anche di giorno per i veicoli a motore” e “il divieto per determinate categorie (per esempio autisti) di guidare sotto l’effetto dell’alcol”.

Se è vero che “l’inasprimento delle sanzioni per i pirati della strada e le misure infrastrutturali hanno concorso a migliorare la sicurezza”, il Consiglio federale si è reso conto che non è con una politica da ‘Gestapo’, che non è criminalizzando gli automobilisti, che si aumenta la sicurezza sulle strade. Insomma, la battaglia portata avanti in questi anni da Regazzi, e da alcuni suoi colleghi, e le voci di protesta che si sono levate in particolare dal Ticino – liberatv ha condotto negli ultimi mesi una campagna stampa denunciando le assurdità di certi provvedimenti e sanzioni -, sono servite.

Il Consiglio federale ha messo sul tappeto “alcuni aggiustamenti specifici. Per esempio, relativamente ai reati di pirateria stradale si potrebbe rinunciare a una pena detentiva minima, ridurre a sei mesi la durata minima del ritiro della patente di guida e concedere ai giudici maggiore discrezionalità nel determinare la gravità delle infrazioni. Alla luce del rapporto di valutazione, il Consiglio federale suggerisce di intervenire anche sulla disciplina del regresso dell’assicuratore di responsabilità civile nei casi di reato per guida in stato di ebbrezza o di pirateria stradale, ripristinando la situazione ante Via sicura e ritornando quindi al diritto di regresso al posto dell’obbligo attualmente previsto.

Il Consiglio federale apre inoltre il dibattito sulla possibile rinuncia all’attuazione di due misure la cui entrata in vigore sarebbe programmata dal 2019: l’etilometro blocca-motore per le persone già sanzionate per guida in stato di ebbrezza e gli apparecchi di registrazione dei dati (scatole nere) per i conducenti a cui è stata ritirata la patente per eccesso di velocità. In entrambi i casi, i lavori preparatori hanno evidenziato come l’investimento sia eccessivo rispetto all’utilità ottenibile”.

Ok, finalmente si incomincia a ragionare. Giusto, Regazzi?

“Sono d’accordo, diciamo che la nostra battaglia sta portando i primi risultati. Togliere la pena minima di un anno per i cosiddetti pirati della strada, lasciando comunque quella massima di quattro, restituirebbe ai giudici quel potere di apprezzamento che dovrebbero sempre avere. Stesso discorso sul piano amministrativo, dove si propone di abbassare da 24 a 6 mesi il minimo di ritiro della patente. Il Consiglio federale propone anche di eliminare l’automatismo nella definizione di ‘pirata’, anche qui restituendo potere a chi è chiamato a giudicare”.

Nel mio atto parlamentare, prosegue il consigliere nazionale, “avevo puntato proprio sul principio della proporzionalità, e sulla necessità di ridare ai giudici la possibilità di decidere le pene non in base a tabelle, ma in base a elementi, soggettivi e oggettivi”.

A chi sostiene che la revisione proposta dal Governo diminuirebbe la sicurezza sulle strade, Regazzi replica: “Gli imbecilli verranno puniti come prima, vengono solo abbassate le pene minime. Non credevo che il Consiglio federale sarebbe arrivato a proporre correttivi così rilevanti… Devo dire che sono molto soddisfatto”.

Ora la questione passa alle Camere. Al Nazionale non dovrebbero esserci problemi, al Senato forse qualche ostacolo in più. Ma secondo Regazzi “oggi i presupposti per rendere più ragionevole ‘Via Sicura’ sono favorevoli e credo che entro l’anno prossimo arriveremo a una revisione”.

emmebi



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