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29.08.2017 - 19:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Questa deve essere la volta buona". Borradori a tutto campo sul nuovo stadio di Cornaredo: "Troppo tardi l'inizio dei lavori nel 2021? I tifosi devono essere pazienti. Sarà una corsa a ostacoli ma ce la possiamo fare"

Intervista al sindaco di Lugano che svela i dettagli e i retroscena del progetto: "Con il Cantone ci siamo visti due settimane fa per discutere dell'ipotesi di spostare il Palazzo di Giustizia a Cornaredo e ci hanno detto che...I privati? Si erano già fatti avanti 11 gruppi: si può essere fiduciosi. Non vogliamo cattedrali nel deserto: il nuovo polo sportivo dovrà essere sostenibile"

Marco Borradori, innanzitutto ci faccia il quadro di quanto emerso dall’incontro odierno per discutere del nuovo stadio tra il Municipio, la Swiss Football League e il Football Club Lugano.


“È un quadro positivo. I rappresentanti della Lega sono rimasti molto soddisfatti di quanto gli abbiamo presentato e anche dell’unità di intenti tra la Città e il Club. Il programma che abbiamo sottoposto alla Swiss Football League è serio, realistico e solido. Per la scaletta dei tempi ci siamo tenuti anche un cuscinetto di riserva per eventuali ritardi, che possono sempre presentarsi in questo genere di grandi progetti”.

 

Quali sono i prossimi passi?


“Entro la fine del mese di settembre il Municipio licenzierà due messaggi molto importanti, uno di ordine pianificatorio e l’altro con un credito di progettazione, di circa due milioni e mezzo, che conterrà anche le indicazioni sulle tempistiche e sulla partnership tra pubblico e privato con cui vogliamo realizzare l’opera. Dopodiché toccherà al Consiglio Comunale dare il suo contributo e mettere il sigillo politico per poter proseguire”.

 

A che punto sono le discussioni con i privati?


“La prima valutazione esplorativa che avevamo fatto due anni fa aveva dato dei risultati sorprendenti. Si erano fatti avanti ben 11 gruppi, sia ticinesi che non. Naturalmente si trattava di un’adesione di principio, ma crediamo ragionevolmente che lo stesso interesse possa essere confermato o addirittura crescere con la concretizzazione del progetto. L’obbiettivo è quello che l’opera venga realizzata nella misura più larga possibile grazie agli investimenti dei privati”.

 



E per quanto riguarda invece l’ipotesi che il polo sportivo possa ospitare anche il Palazzo di giustizia, a che punto siamo?

“Con il Cantone ci siamo incontrati un paio di settimane fa e ci hanno detto che mantengono l’interesse per questa soluzione. Loro hanno tre ipotesi di lavoro sul tavolo e prenderanno una decisione entro la primavera del 2018”.

 

Quali sono le maggiori difficoltà che vede sia dal punto di vista politico che burocratico?


“Dal punto di vista politico immagino che possa esserci un confronto intenso con il Consiglio Comunale, così come avvenuto con il Campo Marzio. Sarà un passaggio impegnativo ma sono fiducioso. Per il resto le opposizioni e i ricorsi non mancano mai neppure per i piccoli progetti, figuriamoci per opere di questa importanza”.

 



Alcuni tifosi hanno già comincia a mugugnare per la data di inizio lavori fissata per il 2021. Cosa si sente di dire loro?


“Invito alla pazienza e a rendersi conto che si tratta di un’opera veramente molto ambiziosa. In tutta la Svizzera questo genere di progetti devono superare un vero e proprio percorso ad ostacoli prima di vedere la luce. E non tutti ce la fanno…Bisognerà impegnarsi a fondo e possibilmente evitare di perdersi in discussioni infinite sugli ostacoli inutili. Non dimentichiamo che a Lugano non è la prima volta che si tenta di realizzare un nuovo impianto. Io dico che questa deve essere la volta buona. E come Municipio faremo tutto il possibile perché lo sia. Il 2021 può sembrare lontano ma non lo è se consideriamo quanto è insidiosa e delicata la strada”.

 

Per la Città è un progetto di riorganizzazione fondamentale, al di là del nuovo stadio.


“Assolutamente sì. Perché oltre allo stadio e al palazzetto sportivo, vogliamo riempirlo di contenuti: non dimentichiamoci che questa sarà la porta di entrata verso il nuovo Quartiere di Cornaredo. Per Lugano sarà come avere un secondo centro cittadino. Oltre agli uffici comunali, e speriamo cantonali, ci sarà infatti moltissimo verde, con parchi e giardini, e tutto ciò che è legato alla ristorazione. E non è escluso, anche se non abbiamo ancora deciso, che possa trovare spazio anche l’aspetto residenziale”.

 



Tutto questo anche per fare in modo che il progetto sia sostenibile finanziariamente.


“Esatto. Non vogliamo una cattedrale nel deserto. Il polo sportivo deve essere sostenibile e stiamo inserendo tutti i tasselli necessari affinché lo sia”.


AELLE

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