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07.09.2017 - 14:190
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Sulla civica nuovo scontro tra Quadri e il PPD. Il leghista all'attacco sul cambio di linea degli azzurri: "Ostaggi dell'ala sindacale?". Fonio e Agustoni ribattono: "Solo democrazia: noi non abbiamo i colonnelli..."

Dopo la decisione del Comitato cantonale azzurro di schierarsi contro l'iniziativa in votazione, il Consigliere Nazionale va all'attacco. E i due parlamentari pipidini rispondono per le rime

BELLINZONA - La votazione sull’insegnamento della civica scalda il dibattito politico. Ieri il Comitato cantonale del PPD, contrariamente a quanto aveva fatto il gruppo in Gran Consiglio, ha deciso di opporsi alla proposta. Un cambio di linea non certo ordinario che ha dato spunto alla controparte per passare all’attacco.

 

Lorenzo Quadri, tra i principali protagonisti della campagna favorevole alla civica, si è scagliato contro gli azzurri con un post su Facebook: “Quando si dice l'uregiateria. Il PPD - ha scritto l’esponete leghista - fa il salto della quaglia, sconfessa il proprio gruppo parlamentare e si schiera contro la civica. Il partito ha forse paura di perdere il sostegno elettorale di qualche docente dell'ala sinistra del partito? Oppure il PPD non vuole che vengano insegnati ai giovani i fondamenti della nostra democrazia diretta (o semidiretta)? Quello che una volta era un partito conservatore è ormai ridotto ad ostaggio dell'ala sindacale?”.

 

“Inqualificabile poi - ha aggiunto Quadri - le esternazioni di Fonio. Cosa avrebbe fatto il comitato promotore dell'iniziativa "Educhiamo i giovani alla cittadinanza" di tanto riprovevole? Ci si riferisce forse alla richiesta di chiedere il voto popolare? Il voltafaccia del PPD dimostra che questa scelta è stata giusta ed anzi obbligata: se l'iniziativa fosse stata ritirata dopo la decisione parlamentare, il compromesso raggiunto in Gran Consiglio sarebbe poi stato buttato all'aria a breve termine grazie ai partiti voltamarsina, come il PPD ed il PS.

 

Chiamato direttamente in causa, Giorgio Fonio ha ribattutosulla bacheca del Consigliere Nazionale della Lega: “Se inqualificabile è il denunciare pubblicamente la mancanza di rispetto davanti ad un compromesso preso dopo anni di lavoro (chiedi al relatore Michele Guerra) o la continua denigrazione dei docenti allora si caro Lorenzo, sono inqualificabile. In un partito democratico che discute e dibatte proprio come vuole la civica, può succedere che la base dica ai propri rappresentanti che la scelta presa non è condivisa. Nei movimenti dove le decisioni le prendono pochi colonnelli questi non succede e ci si ritrova, per esempio, a votare tasse fino a ieri combattute, solo perché lo ha detto chi “comanda" “.

 

A Quadri ha replicato anche il capogruppo in Gran Consiglio Maurizio Agustoni: “ Caro Lorenzo, il PPD - diversamente da altri - ha un comitato cantonale (espressione della sua base) che, dopo un dibattito libero e aperto a tutti, può esprimersi sui temi in votazione. I deputati in Gran Consiglio non hanno rinnegato il loro voto e non sono dei voltagabbana. Semplicemente, come è già successo e come succederà sicuramente in futuro, la base l'ha pensata in modo diverso. Non è un dramma, è la democrazia ed è stato un esercizio di civica applicata”.

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