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01.12.2017 - 12:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

No Billag, Attilio Bignasca show: "Io voto "sì" e in Ticino vinciamo di sicuro. Noi della Lega siamo fedeli al tempo degli aeroplanini. I nostri due ministri dopo che il Governo ha detto che bisogna bocciare l'iniziativa, si sono sentiti male....E la RSI

Intervista all'ex coordinatore della Lega: "Noi alla RSI abbiamo sempre e solo chiesto un po’ più di correttezza e di equità. Ma ci hanno sempre ignorato. Sono anni che gli mandiamo segnali chiari chiedendo un cambiamento. E Maurizio Canetta cosa ha fatto? Niente di niente!"

di Andrea Leoni


LUGANO - Pronto, Attilio Bignasca come sta? “Male, perché nonostante io non sia più coordinatore della Lega continuate a chiamarmi voi giornalisti…”. Beh, dovrebbe essere contento, perché vuol dire che il suo parere suscita ancora attenzione. ”Oooooo, come quelle di Playboy….”.


 

Come voterà sull’iniziativa No Billag?


”Voterò sì, ovviamente. Noi della Lega siamo rimasti fedeli al tempo degli aeroplanini, quando dicevamo di realizzarli con la fattura del canone. Questa è una storia che è cominciata male e finirà peggio. All’inizio l’errore madornale è stato quello di affidare la riscossione della tassa a una società privata, che ne ha fatte di tutti i colori. Poi adesso, siccome hanno paura di perdere la votazione, hanno cambiato l’azienda a cui si verserà il canone e hanno abbassato la fattura. Ma la gente non ci casca, l’hanno capito tutti il giochino elettorale. Sui contenuti proposti dalla televisione e dalla radio, meglio lasciar perdere e stendere un velo pietoso. E poi con la campagna che stanno facendo dimostrano di non aver capito niente. In Ticino vinciamo di sicuro”.

 

Cioè?

“Ma dai, fanno solo terrorismo! “No Billag, No Svizzera”, addirittura. Parlano di 1’200 licenziamenti, ma allora a Teleticino cosa dovrebbero fare se passasse l’iniziativa? Che stupidaggini! Se si vuole porre la faccenda sul piano occupazionale, allora diciamo che sono troppi 1’200 dipendenti per la RSI”.

 

Però senza canone la RSI chiuderebbe, è un fatto. E i dipendenti resterebbero a casa. Non la preoccupa?

“Non sono minimamente preoccupato, perché non è vero. Se l'iniziativa dovesse passare a livello nazionale, cosa che non credo, si troverà un modo per mantenere un'antenna regionale più proporzionata alla nostra realtà. D’altra parte quando c’è un fallimento, mica è detto che tutti restino a casa. Se proprio andrà male male, alla RSI rimarranno la metà degli impieghi. Il loro problema è che buttano via i soldi dalla finestra o li spendono male. E per fare propaganda”.

 


Ma adesso di soldi ne avranno a disposizione comunque di meno. La SSR deve risparmiare 100 milioni e il Consiglio Federale ha anche abbassato il canone a 365 franchi dal 2019.


“Ma scusi lei ci crede? Quando la Leuthard tra poco lascerà il Governo, riporteranno di nuovo il canone a 465 franchi. Scommettiamo? Se la Consigliera Federale PPD avesse proposto 200 franchi all'anno, l’iniziativa sarebbe stata ritirata e saremmo andati tutti d'accordo. Invece hanno voluto andare avanti così, dimostrando di aver paura del voto popolare. E poi c’è anche il problema delle aziende. La gente la tv la guarda alla sera o nel weekend, e adesso invece obbligano tutte le ditte a pagare il canone, anche con aumenti pesanti. Ma secondo lei uno al lavoro guarda la televisione?”


 


Ma anche adesso le aziende pagano il canone. E poi il nuovo modello di riscossione l’ha voluto la politica e l’ha votato il popolo, mica la SSR.

“Sì, ma attualmente le aziende pagano se hanno la televisione, mentre in futuro dovranno pagare punto e basta. Per quanto riguarda il discorso del popolo, è stato ingannato. Come già avvenuto ai tempi di Schengen, quando ci avevano detto che sarebbe costato 7 milioni all’anno e oggi invece passiamo i 100. Stessa cosa con il miliardo di coesione, riproposto in questi giorni come regalo all’UE. Imbrogliano”.

 

Però in democrazia non è che quando si perde, imbrogliano, e quando si vince, no. Altrimenti così è troppo facile.


“Guardi le dico soltanto che noi tra poco festeggeremo i 25 anni del “no” allo Spazio economico europeo. E domando quanti danni ci sarebbero stati in Ticino se la Lega, da sola, non si fosse opposta all’adesione all’UE. Noi non imbrogliamo di sicuro”.

 

Ma lei la guarda la RSI?


“La guardo quando gioca il Lugano. Ma ieri sera sono andato a dormire prima”.

 

Quindi per lei se non ci fosse più la radiotelevisione pubblica non cambierebbe niente?


“Ma sicuro. Passano il tempo a parlare solo di rifugiati. Perché non impiegano almeno gli stessi minuti per raccontare i problemi dei ticinesi? L’altro giorno uno ha rischiato di morire di freddo su una panchina di Lugano…Loro dovrebbero occuparsi dei ticinesi, non dei profughi”.


 


Beh, ma lo fanno. Non si può dire che non si occupino dei problemi dei ticinesi. Non è vero.


“Ma perché li difende? Lo vuol capire che sono indifendibili o no?”


 


Allora gliela giro così la domanda. Grazie allo spazio che la RSI ha dedicato al racconto della Lega negli ultimi vent’anni, avete sicuramente guadagnato una grande visibilità. Ne avete beneficiato anche voi della presenza della radiotelevisione pubblica in Ticino, no?


“Secondo i loro pronostici dopo tre anni avremmo dovuto sparire. Se ci hanno dato visibilità è solo per il fatto che a un certo punto non potevano più ignorarci, perché la gente ci seguiva. E oggi, senza il Movimento, 300 di quei 1’200 dipendenti sarebbero già a casa, perché senza di noi non saprebbero come riempire il palinsesto. Ma questo riguarda anche gli altri media, compreso il vostro portale. Noi alla RSI abbiamo sempre e solo chiesto un po’ più di correttezza e di equità. Ma ci hanno sempre ignorato”.


 


Però Maurizio Canetta vi ha invitato pubblicamente a discutere con lui delle vostre critiche. A segnalare i problemi concreti. Perché non lo fate?


“Sapesse le volte che lo abbiamo fatto….Ci siamo anche incontrati in più occasioni. L’ultima volta alcuni mesi fa, alla presenza anche dell’ex direttore della SSR De Weck. Ma l’unico argomento che ci hanno messo sul tavolo, a fronte delle nostre rimostranze, è stato quello dei posti di lavoro. Ma noi dobbiamo essere obbligati a pagare una tassa per mantenere degli impieghi che ci costano di più di quelli delle stazioni sciistiche ai tempi di Frapolli? Sono anni che gli mandiamo segnali chiari chiedendo un cambiamento. E Maurizio Canetta cosa ha fatto? Niente di niente! Adesso vogliono organizzare un altro incontro con il nuovo direttore generale Marchand, ma io non ci andrò, sono pensionato ormai.”

 


Però scusi la nomina di Maurizio Canetta a direttore della RSI l’avete appoggiata anche voi.

“Noi non volevamo l’altra candidata.…ma le sembra normale che Canetta guadagni il doppio di un Consigliere di Stato?”


 


Li decide la SSR i salari dei suoi dipendenti…

“Ma vogliamo mettere le responsabilità e le ore che lavora un Consigliere di Stato con quello che fa Canetta? Non scherziamo! E poi perché esiste ancora la CORSI? Dovrebbe sparire. È un ente inutile che serve solo a diluire le responsabilità e a spartirsi il potere. Così almeno il 90% di loro non paga mai per gli errori che vengono commessi. Ricordo che i rappresentanti leghisti se ne sono già andati da tempo da quel carrozzone. Anche quello era un segnale forte, che è stato come al solito completamente ignorato”.

 


Parlava dei Consiglieri di Stato. I vostri due ministri hanno appoggiato la presa di posizione del Governo che invita a bocciare l’iniziativa, dopo un incontro a Palazzo delle Orsoline con Marchand e Canetta. E quindi come la mettiamo?

“Uno quando è finito l’incontro è andato in bagno a vomitare. E all’altro sono venuti problemi di stomaco. Me lo hanno detto loro, quindi mi devo fidare. Il problema è che in Governo bisogna essere solidali tra colleghi e quindi hanno avallato questa indicazione di voto. Anche a causa di un pressing forsennato e ingiustificato da parte della SSR e della RSI. Anche al povero Borradori lo chiamano tutti i giorni per chiedergli di aderire al comitato dei sindaci. Siamo allo stalking, anzi al super stalking. Che poi è tutto inutile perché la gente se ne frega delle raccomandazioni dell’uno e dell’altro. Ma questo loro non lo hanno ancora capito. E poi anche questa cosa che la RSI ha affidato tutta la campagna contro la No Billag a Sergio Savoia, dopo averlo riassunto. Altro errore strategico clamoroso”.

 

Quindi, per finire, il Mago Otelma è sicuro: l’iniziativa No Billag vincerà in Ticino?


“Sicuro al 100%”.

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