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18.03.2018 - 10:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"La scuola che verrà", il Mattino scende in campo in prima linea a favore del referendum contro la sperimentazione della riforma. Duri attacchi a PLR e PPD: "Vi siete fatti far su come salami da Bertoli"

Il foglio leghista, oltre a dedicare la prima pagina alla vicenda, pubblica il formulario per raccogliere le firme: "Se parte la sperimentazione, parte anche la riforma"

LUGANO - Il Mattino scende in campo in prima fila nel referendum contro “La scuola che verrà”. D’altra parte la presenza nel comitato promotore della raccolta firme dell’editrice del foglio leghista Antonella Bignasca e del direttore Lorenzo Quadri, erano un segnale della posizione che avrebbe preso il giornale di via Monte Boglia.

 

E infatti stamane il Mattino dedica la prima pagina al referendum, una pagina interna e, soprattutto, pubblica il formulario per raccogliere le sottoscrizioni contro quella che viene bollata come “La scuola rossa”.

 

“Se parte la sperimentazione, parte anche la riforma - scrive il Mattino - poiché alla fine dei tre anni verrà stilato il solito rapporto farlocco che certificherà che è tutto a posto. La maggioranza del Parlamento, dunque, non ha approvato solo la sperimentazione. Ha di fatto approvato tutta la riforma, che di milioni all’anno ne costerà 35. E scusate se sono pochi!”

 

Il foglio leghista rivolge anche pesanti critiche a PLR e PPD (ma lo hanno fatto anche un paio di esponenti leghisti…), definiti “boccaloni”, per aver appoggiato la sperimentazione in Gran Consiglio: “E’ veramente incredibile la facilità con cui ex partitone ed uregiatti si sono fatti infinocchiare da Bertoli. E sì che questi due partiti Storici una qualche competenza in materia scolastica ce la dovrebbero pur avere; il PLR, poi, ha condotto il DECS per anni. Ed invece, si sono fatti far su come salami! In cambio di qualche modifica di poco conto, e creando sperimentazioni parallele (se non è zuppa, è pan bagnato...) hanno dato il via libera al carrozzone della riforma. Senza nemmeno accorgersi, i furbastri, che “passata la festa, gabbato lo santo”: il DECS non ci metterà molto a decretare, tramite appositi rapporti taroccati, che la sua proposta iniziale è la migliore e che funziona a meraviglia!”.

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