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27.03.2018 - 17:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Polizia, si va verso nuove 'fusioni'. La Conferenza cantonale sulla sicurezza fissa a 25 + 1 (il comandante) il minimo di agenti per le comunali. E tra i temi del vertice anche la strategia cantonale contro l'accattonaggio

Il ministro Norman Gobbi ha presentato le proposte scaturite dal rapporto redatto dal gruppo di lavoro per la definizione della futura Polizia ticinese

BELLINZONA - L’evoluzione del progetto ‘Polizia ticinese’, la riduzione del numero di Regioni di polizia, la revisione della Legge sull’esercizio della prostituzione – le sue conseguenze per i Comuni – e la definizione di una strategia cantonale sulla questione dell’accattonaggio, sono i temi principali trattati oggi a Bellinzona, durante la 15esima riunione della Conferenza cantonale consultiva sulla sicurezza.

Al vertice hanno preso parte i principali attori istituzionali incaricati di garantire la sicurezza sul territorio ticinese. Alla riunione, coordinata dal direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, hanno partecipato i municipali dei Comuni-Polo in materia di polizia e rappresentanti delle forze dell’ordine, cantonale e comunali.

Il centro della discussione è stato occupato dall’attuazione della Legge cantonale sulla collaborazione tra polizie, entrata pienamente in vigore dal 1° settembre 2015 nelle otto Regioni istituite sul territorio cantonale.

Il ministro Gobbi, si legge in una nota, ha presentato le proposte scaturite dal rapporto redatto dal gruppo di lavoro per la definizione della futura Polizia ticinese.

“La proficua discussione avuta tra direttore del Dipartimento e capi dicastero delle polizie polo ha permesso di convenire sulle proposte formulate dal gruppo di lavoro e dal Dipartimento, concernenti compiti e competenze, rispettivamente effettivo minimo per i corpi di polizia comunale strutturata fissato a 25 agenti più il comandante.

L’importanza degli equilibri politici – questione spesso molto delicata nel nostro Cantone – ha portato invece i presenti a voler escludere la discussione sulla riorganizzazione territoriale delle regioni di polizia comunale, in modo che le importanti innovazioni contenute nel progetto di Polizia ticinese possano trovare un’ampia quanto rapida condivisione, garantendo in futuro una maggiore capacità operativa sulle 24 ore nei territori interessati e concentrandosi sui fattori che determinano la prontezza e l’efficacia operativa delle nostre forze di polizia.

Si è poi accennato a un altro tema rilevante per i Comuni: l’applicazione della nuova Legge cantonale sulla prostituzione, destinata a entrare in vigore il 1° gennaio 2019. Il consigliere di Stato ha spiegato quali saranno i principali cambiamenti, a livello operativo, per la polizia cantonale e le comunali.

I presenti sono stati infine orientati sull’intenzione del Dipartimento di definire – in base alla Legge sull’ordine pubblico – una strategia cantonale dedicata al fenomeno dell’accattonaggio, che tocca sempre più aree del nostro territorio. Nelle prossime settimane i Comuni Polo riceveranno una serie di linee guida su come comportarsi. La Conferenza consultiva tornerà a riunirsi nel mese di ottobre”.

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