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30.03.2018 - 00:350
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Cardiocentro, Borradori: "EOC irrispettoso: così non va bene! Mi sembra di assistere al gioco delle tre carte. Vogliamo un accordo ma siamo pronti a dare battaglia se le nostre ragioni continueranno ad essere ignorate"

Il sindaco di Lugano si dice “molto stupito”, “completamente spiazzato” per il comunicato stampa dell'Ente ospedaliero che “sa di presa in giro". E aggiunge: "Da luganese, come molti miei concittadini, non posso accettare questa mancanza di sensibilità e di rispetto verso chi il Cardiocentro lo ha costruito"

LUGANO - Marco Borradori si dice “molto stupito”, “completamente spiazzato” per un comunicato stampa che “sa di presa in giro”. Il sindaco di Lugano si riferisce alla nota con cui il Consiglio d’Amministrazione dell’Ente ospedaliero ha preso posizione sulla vertenza che lo vede contrapposto alla Fondazione Cardiocentro nella vertenza sul futuro dell’ospedale del cuore.

 

Borradori, che si esprime in qualità di membro del gruppo di sostegno “Grazie Cardiocentro”, non nasconde la delusione per l’atteggiamento manifestato dai vertici dell’EOC: “Mi sembra di assistere al gioco delle tre carte, perché consapevolmente si confondono le acque in modo strumentale. Io che l’ho vissuta direttamente non posso che constatare con rammarico come l’Ente non abbia fatto altro che ribadire ciò che ci aveva detto nell’incontro che abbiamo avuto con il Municipio in dicembre. Non ha fatto nessun passo avanti, ignorando completamente ciò che è avvenuto nel frattempo”.

 

“Il Cardiocentro - prosegue il sindaco di Lugano - ha messo sul tavolo una proposta di nuova governance per il futuro assetto dell’istituto. Una proposta che tiene insieme il principio del rispetto degli accordi firmati 25 anni fa, con la necessità di garantire anche in futuro un’indipendenza e un’autonomia indispensabili per preservare un modello che tutti riconoscono come di successo. Ma di questa ipotesi di lavoro non si fa il minimo cenno nel comunicato dell’EOC. Si fanno orecchie da mercante come se non esistesse. Questo atteggiamento è irrispettoso. Così non va bene!”.

 

“L’ospedale del cuore - argomenta ancora Borradori - è un centro di eccellenza che porta il nome di Lugano in Svizzera e nel Mondo. È stato creato dal nulla 25 anni fa dal professor Moccetti e da tutti i suo collaboratori e oggi è un gioiello del nostro sistema sanitario di cui beneficiano tutti i pazienti ticinesi. Da luganese, come molti miei concittadini, non posso accettare questa mancanza di sensibilità e di rispetto verso chi il Cardiocentro lo ha costruito. Alla fine la gente che mi ferma per la strada mi chiede: ma perché cambiare qualcosa che funziona bene e che ci rende orgogliosi della nostra Città?”.

 

“Anche da rappresentante della Lega della prima ora - sottolinea il sindaco - ho ben presente, e lo ricordo a tutti, l’affetto e il sostegno che Giuliano Bignasca ha sempre assicurato al Cardiocentro fin dalla sua nascita. Così come non dimentico che il Nano ha sempre avuto le idee molto chiare su quale avesse dovuto essere il futuro dell’ospedale del cuore: autonomo e indipendente”.

 

Il sindaco, infine, tiene a ribadire un punto: “Il nostro gruppo di sostegno ha preso una posizione chiara. Noi auspichiamo, e lavoriamo, affinché si trovi un accordo che consenta al Cardiocentrro di mantenere una piena autonomia e indipendenza, sia medica che gestionale, nel perimetro dell’Ente ospedaliero. E voglio ribadire un concetto a scanso di equivoci: da parte nostra c’è profondo rispetto e gratitudine per il ruolo fondamentale che svolge l’EOC per la comunità, per le sue strutture, le sue eccellenze e per tutti i suoi collaboratori. Io spero vivamente che si ritrovi ragionevolezza e si possa riprendere presto con le trattative. Ma se questo è l’approccio che intendono avere i vertici dell’Ente, diventa davvero difficile immaginare un tavolo di confronto serio e improntato alla fiducia reciproca”.

 

“Tutti noi - ripete Borradori - vogliamo un accordo senza che si scatenino delle guerre di religione. Abbiamo un atteggiamento aperto, rispettoso e disponibile al confronto con l’EOC. Ma siamo pronti a dare battaglia se le nostre ragioni continueranno ad essere ignorate. E, laddove dovesse essere necessario, anche se non me lo auguro, non esiteremo a utilizzare tutti gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione”.

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