© Ti-Press / Pablo Gianinazzi
ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
04.05.2018 - 11:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Di fascismo, comunismo e populismo". Mauro Dell'Ambrogio riflette sui punti in comune dei tre grandi fenomeni politici: "Le radici sono le stesse. L'insoddisfazione è la chiave. E i tweet di uno noto Presidente illustrano i risentimenti a cui si attinge"

Il Segretario di Stato: " I motivi di insoddisfazione sono reali e quelli di sempre, nuovi sono i toni beceri e i rimedi contraddittori o sconcertanti. Speriamo non occorrano disastri analoghi per far tramontare questa ideologia come le altre similmente originate"

di Mauro Dell’Ambrogio*

 

Ripetutamente nella Storia una moltitudine insoddisfatta si rivolta: la rivoluzione francese, quella russa, quella recente in paesi arabi. Ne nascono nuovi assetti di potere, talvolta assecondati da chi si riposiziona affinché per lui nulla cambi (si legga Il Gattopardo), spesso con esiti poco vantaggiosi per chi si era rivoltato.

 

L’insoddisfazione può avere gradi diversi, dalla fame all’insofferenza per i privilegi altrui: nelle società sviluppate la prima è residuale, ma la seconda non è sradicabile. Per quanto bene si stia, rispetto al passato o ad altri paesi, c’è sempre chi sta meglio da invidiare.

 

Abolito con la nobiltà il formale privilegio di nascita, resta nella società borghese quello dell’eredità patrimoniale: che i giovani socialisti svizzeri vorrebbero ora abolire. Quali gli effetti sul fare impresa, sul risparmiare, sull’investire? È umano fare per i propri figli sforzi e sacrifici, da cui ridondano vantaggi per tutti. Fosse ingiustificato privilegio anche il nascere in un paese felice, ne deriverebbe un diritto all’immigrazione. Il divieto dei compiti a casa per non sfavorire i figli meno seguiti in famiglia non impedisce letture e attività educative organizzate dai genitori.

 

Esempi dell’utopia di spingere l’uguaglianza oltre a quanto capitalismo e liberalismo hanno permesso: diritti e doveri uguali davanti alle leggi e opportunità anche per chi parte svantaggiato. Ma il meccanismo dell’insoddisfazione è perverso e incontenibile: capolavori della letteratura hanno illustrato come alberga anche tra ricchi e fortunati.

 

Nel ventesimo secolo rivoluzionarie furono due grandi ideologie, comunismo e fascismo, dagli effetti catastrofici. Il comunismo aveva individuato le fonti dell’ingiustizia nel lavoro dipendente e nella proprietà privata dei mezzi di produzione. Da abolire, per costruire una società senza sfruttamento e solidale, senza più frontiere considerate strumenti del capitalismo.

 

Il fascismo riconduceva invece privilegi ed ingiustizie a nemici esterni (le nazioni plutocratiche) ed interni (massoni, ebrei). Postulava solidarietà tramite cameratismo e disciplina ispirati dal nazionalismo, sotto una Guida illuminata.

 

In comune fascismo e comunismo ebbero la prevalenza assoluta dell’interesse collettivo - definito da un partito col monopolio del potere - sulle libertà individuali. In contrasto con i valori liberali che chiedono, perché il pubblico possa prevalere sul privato, proporzionalità e controllo giudiziario indipendente. Nemicissime nella conquista del potere, le due grandi ideologie totalitarie si distinguono in pieno sulla libertà economica: per i comunisti radice stessa del male, per i fascisti invece necessaria, purché assecondante l’autorità di Stato e Partito (come nella Cina contemporanea).

 

Le società occidentali oscillano da decenni tra socialdemocrazia e liberalismo: ideologie divergenti tra loro sul quanto affidare allo Stato e quanto al mercato, ma con valori comuni di rispetto dell’individuo. Estremismi di destra o di sinistra ispirati a fascismo e comunismo riguardano pochi nostalgici.

 

L’insoddisfazione è oggi canalizzata in quello che si suole chiamare populismo. Il miglioramento delle condizioni materiali di vita è misurabile: accesso al cibo, alle cure, alla mobilità, metri quadrati riscaldati per abitante ecc. Chi vive di prestazioni sociali oggi sta meglio di chi, pochi decenni fa, lavorava. Ma la percezione di una generazione, che vedeva netta la crescita delle opportunità per i propri figli attraverso la formazione, ha lasciato il posto alla frustrazione per i privilegi altrui veri o presunti, per l’insufficienza di lavoro interessante e ben retribuito, per la connivenza tra burocrazie e clientelismo.

 

Il populismo non ha bisogno di rivoluzioni, vince attraverso il voto democratico (già il fascismo lo fece) e ispira politiche protezioniste, per “spartirsi il benessere tra chi vota”, badando meno a come esso si crei.

 

Comunismo e fascismo si alimentarono con correnti di pensiero anti-conservatrici: progressismo, razionalismo, scientificità, laicismo, materialismo, futurismo. Il populismo attinge invece al riflesso conservatore, identitario, anti-scientifico, che tradizionalmente difendeva i poteri costituiti. Non senza manifeste contraddizioni.

 

Il Cristianesimo va protetto dall’Islam, ma al diavolo la Chiesa se predica accoglienza e amore per chi è diverso. La famiglia è valore essenziale, ma è mio diritto importare la domenicana e scaricarla quando ne ho abbastanza. Viva la polizia, purché si occupi dei migranti alla frontiera e non del mio cliente forse mafioso. Il comunismo si illudeva di cancellare l’egoismo (Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni); il fascismo di farlo confluire in un collettivo militarmente disciplinato (Tutto per lo Stato, con lo Stato, nello Stato), il populismo lo sventola come bandiera (America first, Prima i Nostri e sottinteso prima me).

 

I Tweet di un noto Presidente illustrano i risentimenti cui il populismo attinge. I motivi di insoddisfazione sono reali e quelli di sempre, nuovi sono i toni beceri e i rimedi contraddittori o sconcertanti. Speriamo non occorrano disastri analoghi per far tramontare questa ideologia come le altre similmente originate.

 

*Segretario di Stato - Articolo pubblicato su Opinione Liberale

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
insoddisfazione
stato
populismo
comunismo
fascismo
società
mauro
privilegi
potere
ambrogio
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved