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23.07.2018 - 10:290
Aggiornamento: 25.07.2018 - 16:06

“A Locarno c’è un capo dicastero polizia che vigila militarmente sugli orari. Un comportamento quasi intimidatorio"

Le bordate del Consigliere Comunale PLR Simone Merlini contro il Municipale Niccolò Salvioni

LOCARNO - “A Locarno c’è un capo dicastero polizia che vigila militarmente sugli orari di spegnimento della musica: un comportamento quasi intimidatorio”.

Sono parole di fuoco quelle con cui il Consigliere Comunale PLR Simone Merlini critica il municipale Niccolò Salvioni, esponente del suo stesso partito. Parole messe nero su bianco in un lungo articolo pubblicato stamane dalla Regione e che prende spunto dalle ultime polemiche legate agli effetti collaterali delle manifestazioni pubbliche come Moon&Star. 

“Locarno - scrive Merlini - è una città a vocazione turistica… schizofrenica. Da una parte vogliamo essere internazionali e attraenti, dall’altra abbiamo l’elasticità di una balaustra da hockey. Nell’arco di un anno contiamo otto serate di Moon & Stars, dieci festivaliere e un’ulteriore manciata relativa ad altri eventi. Arriviamo a un totale di circa 25 giorni effettivi in cui si chiede un po’ di tolleranza (e non un goa party a cielo aperto). Mi spiace che una parte (seppur minima) di cittadini sia insofferente verso questa vitalità serale, che arricchisce e rilancia una regione che da anni cercava riscatto”.

“Ma spiace ancora di più osservare - affonda il colpo il Consigliere comunale PLR - un capodicastero Polizia che vigila militarmente sull’orario di spegnimento della musica che accompagna la serata di migliaia di locarnesi, ticinesi e turisti. Un comportamento quasi intimidatorio che, comprensibilmente, scoraggia molti organizzatori di eventi e delude coloro che vogliono ogni tanto vivere una Locarno notturna. È quindi più che comprensibile l’imbarazzo di alcuni agenti che – nonostante il loro impeccabile lavoro durante le manifestazioni – diventano un bersaglio umano di critiche, perché chiamati ad applicare ordini rigidamente imposti”.

“Concedetemi - scrive ancora Merlini sul quotidiano bellinzonese - una leggera caricatura: dobbiamo deciderci se diventare la casa anziani di confederati abbienti o se trovare un compromesso dinamico, adatto a una vera città turistica che propone (anche) una ventina di serate che si allungano fino alle 2.00 circa. (…) Autorità comunali (o una parte di loro) e determinati cittadini (anche se pochi) dovrebbero essere fieri di una Locarno che si sta risollevando grazie a un calendario di eventi apprezzatissimi, che però non possono temere continuamente l’interruzione della corrente. Per una situazione win-win fra Città e organizzatori occorre venirsi incontro con buon senso: né Ibiza (il rischio è lontano) né dormitorio (il rischio è molto più vicino)”.

Pungente la conclusione del Consigliere Comunale, con un’ultima stilettata al Municipale Salvioni: “A Locarno non rischiamo l’insonnia. Ma la pignoleria (orologio in una mano e fonometro per i decibel nell’altra) presenterà il suo conto, salatissimo e impagabile”. 

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