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27.10.2018 - 13:290
Aggiornamento: 16:51

Sì al "miliardo di coesione", l'UDC Ticino sbotta: "Un vero e proprio pizzo da pagare all’Unione europea”

L'UDC Ticino punta il dito contro il Consigliere agli Stati Filippo Lombardi, favorevole al versamento. "Perché lo fai? Ricorda che sei stato eletto dai ticinesi..."

BERNA – Non mancano le polemiche attorno alla decisione della Commissione della politica estera di accettare il versamento del cosiddetto “miliardo di coesione” all’UE. A influire in modo particolare sulla decisione è stato il voto del Consigliere degli Stati Filippo Lombardi, presidente della Commissione il cui voto conta “doppio” in caso di parità.

All’indomani della decisione della Commissione della politica estera, l’UDC Ticino ha puntato il dito contro Filippo Lombardi attraverso un comunicato stampa.

“Lombardi – si legge nel comunicato –, confortato anche dal parere del Consiglio di Stato ticinese che nella consultazione in proposito si era espresso in maniera favorevole al versamento senza alcuna controprestazione, non rappresenta così la volontà dei ticinesi che a suo tempo avevano massicciamente rifiutato il versamento del miliardo di coesione. E non vi è proprio alcun motivo di ritenere che il parere sia cambiato, anzi”.

E ancora: “Dal Consigliere degli Stati ci saremmo aspettati quanto meno un sostegno alla proposta sul tavolo ossia quella che il versamento di questi soldi, che usciranno dalle tasche delle cittadine e dei cittadini svizzeri, avrebbero dovuto essere condizionati a un miglioramento delle relazioni con l’UE. Pensiamo in particolare al riconoscimento della borsa svizzera che subdolamente è stato concesso solo per un anno e alle altre numerose vertenze mai risolte”.

Secondo l’UDC, “il versamento senza alcuna controprestazione rappresenta una nuova grave capitolazione davanti all’Unione europea”.

“Questo atteggiamento pusillanime – continua la nota – e rinunciatario sta danneggiando seriamente il nostro Paese. Sono lontani i tempi di Blocher in Consiglio federale, oggi sono i tempi dei Cassis e dei Lombardi, ticinesi che si distinguono a più livelli per la loro seriale accondiscendenza nei confronti di Bruxelles”.

L’UDC si augura che “in Consiglio nazionale, dove l’UDC conta la frazione più importante e, ancora prima, in commissione della politica estera dove siede anche il nostro Consigliere Nazionale Marco Chiesa, si possa ribaltare democraticamente questo nuovo cedimento”.

Infine, l’UDC Ticino si dice “pronta a valutare qualsiasi iniziativa, anche ricorrendo al Popolo e alla raccolta firme, per bloccare quello che considera un vero e proprio pizzo da pagare all’Unione europea”.

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