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30.03.2019 - 15:300

Le (tre) domande sull'accordo quadro. I Cantoni non dicono ma chiedono

Non ci sono posizioni del tutto nette in merito all'accordo con l'UE, i Cantoni volgiono saperne di più su misure di accompagnamento, direttiva sulla cittadinanza e aiuti di Stato. Zali: "Rinegoziate"

BERNA – Accordo quadro sì o no? Se per qualcuno il problema più pressante è dire no all’iniziativa UDC contro la libera circolazione (da Keller-Sutter a Levrat), i Cantoni non sono unanimi sulla firma in merito all’accordo.

Non ci sono dei veri sì, nemmeno dei reali no. Più che altro tante domande e tanti puntini sulle i. Le domande a cui i Cantoni vogliono che il Consiglio Federale risponda, prima di prendere una posizione definitiva, riguardano le misure di accompagnamento, che per quasi tutti non devono assolutamente essere allentate, la direttiva sulla cittadinanza, che non viene citata nella bozza, per cui non è chiarissimo a molti se da Bruxelles si aspettano che il nostro Paese la riprenda e infine gli aiuti allo Stato. Significa che lo Stato potrebbe intervenire con supporti nelle aziende, ma per tanti Cantoni rischierebbe di rendere meno trasparante la legge.

Quindi, prima di tutto urgono risposte.

Il Ticino dal canto suo ha detto no. E Claudio Zali alla RSI ha sottolineato come tutti abbiano toccato le stesse problematiche. “Rinegoziate l’accordo quadro!”, tuona, dopo la Conferenza dei Cantoni. “Il Ticino cita in particolare il mondo del lavoro, che comunque preoccupa tutti: siamo tutti, per una volta, sulla stessa barca”

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