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22.04.2019 - 09:000

Robbiani: "La lettera di Bertoli alle direzioni delle scuole è condivisa da tutto il Consiglio di Stato?"

"Non ritiene il Governo che il “buonismo” del Ministro nel concedere la possibilità di scioperare per il 14 giugno è caratterizzato da un suo modo di pensare politico?", chiede il leghista

BELLINZONA – Da tempo, da quando è stato indetto lo sciopero delle donne, per rivendicare parità salariale e di diritti, ci si chiede chi potrà aderire e come potrà farlo. Il 14 giugno è l’ultimo giorno di scuola, Manuele Bertoli lo fa presente nel chiedere alle direzioni delle scuole benevolenza e ore libere per docenti e allieve.

Non essendo un vero sciopero bensì una protesta, serve chiedere tempo libero. Ma il DECS ha comunque scritto alle direzioni.

Siccome agli organi degli istituti scolastici è affidata la competenza di definire l’agenda delle varie attività di sede (collegi docenti, consigli di classe), sono a chiedervi di voler sostenere per quanto possibile le richieste di spostamento di queste attività che vi saranno sottoposte a seguito della tenuta della menzionata giornata, in modo da agevolare le vostre colleghe”, si legge.

E poi: “Quanto alla frequenza delle scuole da parte delle studentesse più grandi quelle che potrebbero essere interessate alle attività svolte nel cantone a margine della giornata, considerato che si tratta dell’ultimo giorno di calendario scolastico, vi invito a valutare benevolmente le assenze delle allieve che intenderanno partecipare a quanto sarà organizzato al di fuori della scuola”. Spiegando che saranno benvenute anche tutte le attività relative al tema organizzate dalle scuole stesse.

Quella espressa è una sua posizione o di tutto il Governo? Lo chiede Massimiliano Robbiani nella sua prima interrogazione della nuova legislatura. “Recentemente il direttore del DECS ha scritto alle varie sedi scolastiche, medie, licei, commercio, chiedendo di sostenere la partecipazione di docenti ed allieve allo sciopero delle donne programmato per il prossimo 14 giugno. Una decisione presa dal Consigliere di Stato che mi ha lascia alquanto perplesso anche perché mi sembra una pressione fatta sulle sedi scolastiche chiedendo di agevolare le docenti che vogliono partecipare alla manifestazione, e di valutare “benevolmente” le assenze delle allieve che non saranno in aula per quel motivo”, scrive.

Le sue domande:

“Questo scritto e recapitato nelle varie sedi scolastiche dal Consigliere di Stato Bertoli è pure condiviso da tutti i colleghi di Governo?

Non ritiene il Governo che il “buonismo” di Bertoli nel concedere la possibilità di scioperare per il 14 giugno è caratterizzato da un suo modo di pensare politico?

Come verrà regolamentata l’assenza delle docenti che decidessero di scioperare, congedo pagato o deduzione dallo stipendio?”

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