di Pierre Rusconi *
In merito alle recenti prese di posizione a sfavore della presenza di grandi predatori, in particolare del lupo in Ticino vanno fatte alcune considerazioni. L’attivismo e le prese di posizione del deputato al Gran Consiglio Germano Mattei (Montagna Viva) sulla “gestione” dei grandi predatori e la nascita di un’associazione ticinese “Per un territorio senza grandi predatori” suona come una richiesta di eliminare il problema lupo alle nostre latitudini.
Un problema che sembra condizionare la tenuta di animali da reddito e disequilibrare l’ecosistema ticinese. Se si tiene conto che gli animali (selvatici) abbattuti nei periodi di caccia ammontano a oltre 2’000 capi non si capisce quale incidenza possa avere il lupo con i suoi attacchi che non superano la decina accertata.
Altro discorso per gli ovini che pascolano in quota (senza misure di protezione) che diventano facile preda. Vi è comunque da considerare che oltre 4’000 capi vanno persi annualmente in Svizzera per svariati motivi e non attribuibili a predazione.
Se in Ticino la superficie boschiva e montuosa rappresenta il 72% del territorio, mentre il rimanente 28% è abitato non si riesce a capire come riescano a convivere 350'000 esseri umani in così poco spazio mentre 2 o 3 lupi compromettano gli equilibri della rimanente immensa superficie.
Chiaro che qualche sforzo va fatto per convivere, ma non è certamente con “l’Associazione per un territorio senza grandi predatori” che si troveranno civili soluzioni. Credo che l’intenzione di Germano Mattei non sia quella di sviluppare “Montagna Viva” bensì quella di sviluppare “Montagna Morta” che meglio si addice alle sue proposte.
* Presidente protezione animali Lugano