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Secondo Me
06.08.2015 - 13:190
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Estate fantastica, ma il turismo è alle corde... Rocco Cattaneo: "La politica non può stare a guardare. Congeliamo l'IVA per alberghi e ristoranti"

SECONDO ME - Il presidente del PLR fa una proposta chefarà discutere: "Ma va applicata in fretta e per almeno un anno. Si potrebbe estendere anche ad altri settori toccati dalla crisi"

di Rocco Cattaneo *

L’estate è fantastica, ma nonostante il sole il turismo è in affanno. Secondo i dati provvisori diffusi in questi giorni dall’Ufficio federale di statistica, nel mese di giugno il Ticino ha subito un calo di pernottamenti pari al 6,5%.

Ma l’allarme più preoccupante giunge dal presidente di GastroSuisse, Casimir Platzer, che stima in 5 miliardi di franchi la perdita globale per i ristoranti svizzeri entro la fine dell’anno, e parla di un’emorragia di 25'000 posti di lavoro negli ultimi cinque anni.
La causa, secondo Platzer, è il cosiddetto “turismo della forchetta”, che tocca soprattutto i cantoni di confine. Andare a mangiare in Italia, in Francia o in Germania, costa nettamente meno. Non solo a causa del franco forte, ma anche delle condizioni quadro e dei costi fissi a cui devono far fronte albergatori e ristoratori svizzeri: prodotti, servizi, affitti e salari sono nettamente più cari rispetto ai paesi che ci circondano.

Che nonostante il bel tempo di questa estate il turismo in Ticino sia in grave difficoltà lo si avverte parlando con chi lavora al fronte: manca ormai completamente la clientela tedesca, ma anche moltissimi confederati hanno scelto altre mete all’estero più convenienti per le loro vacanze.
È evidente che il rafforzamento del franco rispetto all’euro è stata una mazzata per il nostro turismo – che, ricordiamocelo, è uno dei settori strategici per la nostra economia cantonale-, dopo quella subita l’anno scorso a causa del maltempo.
Se la Banca Nazionale ha fatto una scelta legittima abbandonando la linea di protezione economica garantita negli ultimi anni grazie alla soglia minima sul cambio franco-euro, la politica, soprattutto quella federale, non può restare a guardare.

La mia proposta è molto semplice, ma per essere efficace dovrà venire realizzata in modo tempestivo: congelare per almeno un anno il prelievo dell’IVA per tutti gli operatori del turismo – alberghi, ristoranti, e altre strutture di accoglienza -, e valutare l’estensione della misura anche ai comparti economici più duramente toccati dalla crisi.

Il PLR valuterà seriamente nei prossimi giorni come formalizzare una proposta in questo senso con la clausola dell’urgenza. Contenuto e forma sono dunque ancora da definire, ma l’idea di fondo è quella di chiedere al Consiglio federale di rinunciare, come misura temporanea, al prelievo dell’Imposta sul valore aggiunto. Una misura che si potrebbe anche limitare ai soli cantoni turistici come il nostro, i Grigioni, il Vallese, ecc. Ciò darebbe una boccata di ossigeno al settore economico che in questo momento sta soffrendo di più, consentendo agli operatori di recuperare un po’ di concorrenzialità riducendo i prezzi, ma anche favorendo gli investimenti.

* presidente PLR e candidato al Nazionale

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