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Secondo Me
09.03.2018 - 10:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La cugina di Linda Casanova, la ticinese uccisa nell'attentato di Nizza, lancia un j'accuse contro la canzone di Emal Meta che ha vinto Sanremo: "Avete il coraggio di cantare... Non mi avete fatto niente?"

Cristina Poncini scrive a liberatv: "Vergogna! Perché chiunque abbia perso una persona amata in una guerra o in un attentato ha perso molto e gli è stato tolto un pezzo di cuore!!! Aveva tutto e si è ritrovato con niente…"

Cristina Poncini, cugina di Linda Casanova (nella foto), la donna ticinese uccisa nell'attentato di Nizza del 14 luglio 2016, ci scrive puntando il dito contro la canzone vincitrice del Festival di Sanremo, interpretata e scritta da Ermal Meta e Fabrizio Moro, in collaborazione con Andrea Febo: “Non mi avete fatto niente” (video allegato). Un testo secondo Cristina inaccettabile, un pugno nello stomaco per chi ha vissuto sulla propria pelle il dolore di quella strage.

di Cristina Poncini

La prima volta che l’ho ascoltata non riuscivo a credere alle mie orecchie. Era come se avessi preso uno schiaffo in pieno viso. Un pugno nello stomaco. Di quelli che ti tolgono il fiato. Ho pianto, mi ha fatto davvero male ascoltare quelle parole cantate con leggerezza e, passatemela, completa mancanza di consapevolezza (e di tatto).

Poi mi è salita la rabbia. Tanta rabbia… Non è possibile che si lucri sul dolore altrui e che lo si faccia in modo così insulso e crudele. Ci vuole coraggio a farsi portavoce della sofferenza e del lutto di milioni di persone senza sapere realmente di cosa si stia parlando…

Nello specifico, e senza togliere nulla a nessuno, il brano contro cui punto il dito in particolare è il seguente: “A Nizza il mare è rosso di fuochi e di vergogna. Di gente sull’asfalto e sangue nella fogna”…

Avete il coraggio di cantare: NON MI AVETE FATTO NIENTE? NON MI AVETE TOLTO NIENTE?

Vergogna! Perché chiunque abbia perso una persona amata in una guerra o in un attentato ha perso molto e gli è stato tolto un pezzo di cuore!!! Aveva tutto e si è ritrovato con niente…

Chi sopravvive e chi resta deve avere una forza smisurata per non crollare nel vortice dell’odio, deve lottare per non cedere al panico di trovarsi in mezzo alla gente a qualche manifestazione o festa, deve concedersi di lasciarsi svuotare dalla disperazione ed avere la pazienza che il tempo accarezzi questa profonda ferita.
Questo voi lo definite NIENTE?

Il dolore di perdere una persona amata in modo così brutale ed incomprensibile. La sua assenza, il vuoto che lascia, i ricordi, la chiazza di sangue sulla Promenade des Anglais restata lì per qualche mese ed il sapere che nei momenti che precedevano la morte, questa persona era sola, senza la sua famiglia, senza chi l’amava e che non l’avrebbe più rivista tornare…
Questo voi lo definite NIENTE?

Allora vi dico una cosa! Per questo mio NIENTE e per il NIENTE di tutti quelli che hanno provato, provano e proveranno, siate all’altezza della Vita, fateci un favore… Giocate con argomenti che vi sono più confacenti!


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