Caso Volo, alla RAI e dalla D'Urso va in scena la soap opera. Il direttore dell'hotel: "La verità è nelle parole delle cameriere". I tenorini: "Bravi ragazzi. Contro di noi accuse deplorevoli"

Ieri pomeriggio tra Canale 5 e RAI 1 è andata in scena quella che in Italia è ormai diventata la soap opera del Volo. Il caso ha tenuto banco per il secondo pomeriggio consecutivo tra delitti e storie strappalacrime. A sostegno dei giovani cantonanti anche molte "testimonianze morali", di amici, fans e parenti...
Da una parte, su Mediaset, Barbara D’Urso, che è andata avanti a “bastone e carota” – i tenorini sono fantastici e li adoro, però insomma, l’albergatore conferma che… e poi le donne delle pulizie… -. Dall’altra, su RAI 1, Marco Liorni e Cristina Parodi hanno difeso a spada tratta il trio vincitore dell’ultimo Sanremo. Non a caso, i cantanti hanno scelto la Vita in diretta per difendersi dalle accuse del direttore dell’albergo Du Lac di Locarno, Guido Casparis.

Casparis: “La verità sta nelle parole delle cameriere”

Iniziamo da quest’ultimo, che ieri ha tentato di mettere la parola fine alla polemica consegnando alla D’Urso una sorta di lettera aperta, che ha letto in voce durante la diretta. “La maleducazione viene giustificata e glorificata e questo mi sembra veramente fuori luogo. Infatti invece di ricevere delle scuse, siamo stati accusati di esserci inventati tutto. Per voce del loro addetto stampa i tre cantanti si sono permessi di dire che il nostro albergo sarebbe sporco e polveroso. È una falsità, smentita peraltro da centinaia di recensioni dei nostri clienti consultabili in rete! La verità in questa faccenda sta nelle parole delle cameriere ai piani. Da parte mia, queste signore riceveranno un omaggio floreale come ringraziamento per il lavoro che hanno fatto senza batter ciglio”.

E il Volo? I tenorini hanno parlato in collegamento con la Vita in diretta sfoderando la loro miglior faccia di bravi ragazzi.

Ignazio: “Non vogliamo fare i bravi ragazzi, lo siamo!”

Ignazio: “Abbiamo lasciato le camere in ordine, magari un poco scompigliate. Siamo delle persone umane e non facciamo certe cose, gli animali le fanno. Non vogliamo fare i bravi ragazzi, noi siamo bravi ragazzi. Non ci permetteremmo mai di fare cose del genere in un hotel, e rispettiamo le persone che lavorano e che si fanno il mazzo come noi. Ancora di incontinenza non soffro e la faccio dentro al vaso”. 

Piero: “Contro di noi cose inventate e deplorevoli”

Piero: “Siccome soffro di allergia alla polvere, non potendo dormire in quella camera, venerdì sera sono sceso alla ricezione e gentilmente ho chiesto se c’era una stanza senza moquette. Mi è stato risposto che purtroppo l’albergo era tutto pieno e non era possibile cambiare stanza. Ho quindi dormito con la finestra aperta. La mattina ho chiamato la mia assistente, Barbara, e le ho detto che non posso dormire lì. Quelli che avevano prenotato l’hotel (la produzione dello spettacolo che si è tenuto domenica ad Ascona, nrd) si sono fatti perdonare e ci hanno portato in un cinque stelle. A quanto pare l’albergatore si è offeso. Quello che è stato scritto su di noi sono cose inventate e deplorevoli. Qualsiasi lavoro si faccia lo si deve fare con onestà, senza ledere l’immagine di nessuno”.

E Gianluca cita Alda Merini… "Invidia e cattiveria"

Gianluca: “Martedì nella diretta sull’altro canale (Canale 5, ndr) c’era sempre inquadrata l’insegna dell’hotel Du Lac, probabilmente quell’albergo aveva bisogno di pubblicità… Ma nonostante l’albergatore abbia smentito in diretta si continua ad accusarci… Sapete che cosa ha detto ieri il direttore? Che il disordine c’era nelle camere delle nostre accompagnatrici, poverine. Che sono una signora sui sessant’anni che ci accompagna quando ci spostiamo in Germania e in Svizzera e Barbara che è sempre con noi, persone per bene che di certo non fanno quelle cose. Nonostante l’albergatore avesse smentito si è continuato a parlare male di noi. Le cose più brutte sono l’invidia e la cattiveria. Non si può perdonare cose del genere. Sapete cosa diceva Alda Merini? ‘La cattiveria è degli sciocchi, è di quelli che pensano di vivere in eterno’. Non avete le prove, non è giusto, state infangando la nostra immagine!”.

Il riassunto della vicenda

I tre cantanti arrivano al Du Lac venerdì sera sul tardi. Con loro ci sono due accompagnatrici. Inizialmente si pensava a delle giovani amiche. Poi viene chiarito che si tratta di due serie professioniste, persone adulte e con la testa sulle spalle, dunque.
La “produzione” ha prenotato cinque stanze. Tre vengono assegnate ai tenori, due alle signore. Poi come i cinque si siano ripartiti le camere non lo sappiamo.

La mattina dopo, secondo il direttore dell’albergo, i cantanti protestano non solo per la moquette (Piero è allergico alla polvere) ma anche per lo standard delle camere.

Il gruppo decide di trasferirsi in un 5 stelle di Ascona, dove vengono prenotate tre suite. Nel frattempo le due cameriere che si occupano di quel piano dell’albergo riassettano le cinque stanze come se il gruppo rimanesse un’altra notte.

I cinque tornano nelle camere per prendere le loro cose. Una volta partiti, le donne delle pulizie rifanno nuovamente le camere preparandole per nuovi ospiti. E, sempre stando al direttore dell’albergo, trovano ciò che è stato raccontato: stanze a soqquadro e uno stato non edificante dei bagni di due stanze, quelle attribuite alle signore.

Guido Casparis quella mattina non è in albergo (quindi non può scattare fotografie per documentare lo stato delle camere). Viene però chiamato e informato dalla ricezione. Dà ordine di fatturare 200 franchi supplementari per la pulizia delle due camere più malconce, che nel frattempo le donne hanno ripulito, cancellando ogni traccia. Lo stato delle camere viene descritto nel “report” quotidiano che le cameriere consegnano alla direzione.

emmebi