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30.12.2015 - 19:110
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Da architetto e giallista per passione a editrice. La storia di Lily Storelli e delle sue “Piccole (in)soddisfazioni” tra mal d’America e voglia di cambiare vita

Conosciuta come Lily P. Lope, il quinto libro segna un passaggio coraggioso nella vita della scrittrice ticinese che ha appena aperto una piccola casa editrice a Bellinzona. “Dopo 15 anni, ho chiuso lo studio di architettura dei miei e mi sono lanciata”

BELLINZONA – I detective privati Penelope Fitch e Sven Hansen e le strade di Los Angeles stanno per tingersi nuovamente di rosso. Chi li conosce, sa di cosa stiamo parlando e forse, dopo un anno di attesa, ha già per le mani le loro nuove indagini, curioso di scoprire come proseguono le loro vicende tra delitti, intrighi e passioni.

Per gli altri, stiamo parlando di “Piccole (in)soddisfazioni”, l’ultimo romanzo della scrittrice bellinzonese Lily P. Lope, al secolo Lily Penelope Storelli, che va a comporre il quinto tassello dei libri che seguono le vicende della "Fitch & Hansen - Agenzia Investigativa". Tutto è cominciato “Un giovedì qualunque” (titolo del primo romanzo edito nel 2011) quando l’agenzia si è costituita. La saga, di anno in anno, è poi cresciuta seguendo la vita della Fitch&Hansen e dei suoi due detective, Penelope e Sven, tra crimini le cui indagini si intrecciano con un misterioso passato che continua a tornare.

Questa volta, arrivati alle porte del 4 luglio, “Penelope e Sven, affiancati dal tenente Mc Farmick e dal suo fidato team, si troveranno coinvolti in una nuova avventura tra spietate gang rivali, tatuaggi rimossi, bizzarri personaggi ed indagini parallele. Ma soprattutto in un clamoroso rapimento che porterà gli investigatori nei meandri più cupi delle strade di Los Angeles”, recita la quarta di copertina.

Ed è proprio nella Città degli angeli che l’intera saga è ambientata. “Ho vissuto in America per dieci anni – racconta Storelli –. I miei racconti sono ispirati alle atmosfere che respiravo per le strade di Los Angeles… beh, omicidi a parte, s’intende”.

Classe ’73, Lily ha infatti lasciato la Svizzera negli anni Novanta per trasferirsi in California, dove ha conseguito i suoi studi in architettura. Fatto ritorno a Bellinzona nel 2001, dove ha iniziato poi a lavorare presso lo studio fondato dai genitori, l’amore per gli States non l’ha mai abbandonata. “Si parla sempre del mal d’Africa. Ecco, io posso dire d’avere il mal d’America. Ogni anno torno nella mia amata California, mi ricarico e una volta a casa ridò vita a quei momenti scrivendo le storie di Penelope e Sven. È così che trovo l’ispirazione. In questi cinque anni ho poi conquistato già i miei fan, che mi contattano per sapere quando uscirà il prossimo libro e sapere come finiranno le vicende lasciate in sospeso. È per me un grande stimolo”.

“Piccole (in)soddisfazioni” non è però solo un nuovo tassello delle storie della Fitch&Hansen, ma segna anche un passaggio coraggioso: ultimo (in ordine cronologico) della saga è però il primo libro edito da La Calla Edizioni, neonata casa editrice bellinzonese aperta da Storelli, insieme a un gruppo di collaboratori e amici. “Dopo 15 anni di lavoro sul campo, ho deciso di cambiare vita: ho chiuso la ditta fondata dai miei genitori e mi sono buttata in questa nuova avventura aprendo una piccola casa editrice. Ho deciso di fare della scrittura la mia professione a 360 gradi, non solo come autrice ma indagando, diciamo, anche l’altro lato della medaglia”.

Aperta da poco e con la prima pubblicazione in attivo, racconta Storelli, La Calla edizioni ha già ricevuto moltissimi manoscritti, tanto che per il momento non ne verranno accolti altri. Com’è quindi ritrovarsi dall’altro lato? “Una sfida. Personalmente parto da zero. Non sono una editrice nata, ma posso sfruttare la mia esperienza di architetto: anche in questo caso, in fondo, si tratta di costruire qualcosa. Vedere poi tutto il processo, dalla scrittura del libro alla sua distribuzione, senza dover dipendere da altri editori, ti dà una visione diversa di questo mondo. Ne vedi le sue gioie e, soprattutto, le sue difficolta, ma è poi proprio questo il bello”.

Insomma, quelle che accompagnano questa nuova scelta di vita sono tante… piccole (in)soddisfazioni. E anche nel futuro de La Calla non mancheranno le sfide. “Ho voluto cominciare facendomi le ossa su una mia ‘creatura’, per imparare prima di prender per le mani i libri di altri. Ma questo è per noi solo l’inizio di un progetto più ampio. Le idee in testa sono molte e presto ci apriremo anche agli e-book”.

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