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15.05.2017 - 14:500
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Michelle, ma belle... La Hunziker si confessa: parla della violenza sulle donne, dei suoi esordi sui cartelloni degli slip Roberta, della nudità - 'Che c'entra il femminismo con le tette?' -, di suo padre che beveva, dell'amore, di Eros, Trussardi e di Au

La Hunziker parla su 'Io donna': "La donna è ancora possesso tribale: se lei non è più mia, io sto così male che sono autorizzato a punirla. Dall’altra, c’è la fatica delle vittime a perdonarsi: si sentono in colpa per aver scelto il carnefice. È la trappola più insidiosa"

MILANO - Michelle Hunziker si confessa.  In un’intervista pubblicata da ‘Io donna’, il settimanale del Corriere della Sera, la show girl ticinese ha ripercorso la sua vita, raccontando delusioni, smarrimenti e amori…

“Forse ho scoperto l’elisir: ricominciare daccapo quando non sembrava più possibile. A volte penso che i casini, i problemi, le lotte della mia vita, tutto sia successo perché volevo arrivare qui, accanto a Tomaso Trussardi”, ha detto.

Ha parlato del suo progetto ‘Doppia difesa’, contro la violenza sulle donne, un’associazione fondata da Hunziker e dall’avvocato Giulia Bongiorno.

“Si sa che il 70 per cento delle violenze avviene per mano di un uomo con cui c’è, o c’è stata, una storia – ha detto Michelle -. E col tempo mi hanno colpito due aspetti. Da una parte, l’autocommiserazione del maschio, il grande alibi della propria sofferenza. La donna è ancora possesso tribale: se lei non è più mia, io sto così male che sono autorizzato a punirla. Dall’altra, c’è la fatica delle vittime a perdonarsi: si sentono in colpa per aver scelto il carnefice. È la trappola più insidiosa. Difficilissimo dire: l’uomo che amo può uccidermi. Per questo aspettano così tanto a denunciarlo, nonostante i segnali. Perché quando si varca la soglia dell’aggressività verbale, può solo esserci un crescendo”.

E ha parlato della sua famiglia: “Nella mia famiglia era tutto sballato. Papà era l’eroe che mi raccontava le favole e amava moltissimo far ridere. Entrava in una stanza e subito aveva addosso tutti i bambini e i cani presenti. Dolcissimo e fragile: aveva il problema dell’alcol, nei picchi bui si trasformava, spariva per giorni. Fino a dodici anni se vedevo i miei bere, piangevo. La figura maschile era mamma. Nella donna ho sempre conosciuto la forza. Ed ero autonoma già alle elementari: quando il mondo precipitava mettevo mela, noccioline, libri nello zainetto, e a scuola ci andavo da sola”.

La Hunziker ha rievocato gli inizi della sua carriera, quei manifesti con gli slip Roberta, il fondoschiena più bello d’Italia…

“All’inizio chi decide di mostrarsi ha il bisogno urgente di essere amato e anche un’enorme dose di ego: t’illudi che più gente ti vorrà bene e più sarai felice. So che significa essere un numero, magari da trattare male. I casting con seicento ragazze, tutti a vuoto per via dei miei polpaccioni, poi la tivù degli anni Novanta, quella della femmina tutta-tette. Prima di incontrare persone meravigliose che hanno creduto in me per il mio talento, ho sicuramente sfruttato la tendenza a spogliare le donne facendo vedere il mio corpo. Per arrivare dove? A far ridere”.

E ancora sulla nudità: “Ho trovato assurda la polemica contro Emma Watson, paladina della parità di genere ma colpevole di posare a seno nudo. Che c’entra il femminismo con le tette? Non siamo talebane. Vogliamo il diritto di piacere a noi stesse. E agli uomini”.

Alla domanda ‘che cosa ha cercato negli uomini’, Michelle ha risposto: “Li ho amati e scelti come padri dei miei figli. Tra un matrimonio e l’altro c’è stata una fase di nebbia con la setta della maga Berghella. Ero piombata in uno stato di dipendenza identico all’alcolismo. Era un salto mortale analogo a quello di papà. Lui era mancato da poco, il matrimonio con Eros Ramazzotti era fallito. Ero una preda facile. Però tutto serve. Perciò: grazie Berghella...”.

E sulla relazione con Tomaso Trussardi ha dichiarato: “I putti con le trombe d’oro sono arrivati tardi nel nostro cielo. Ero una single molto indurita, adoravo i miei territori conquistati a fatica. Esistevamo io e mia figlia, punto. Lui mi ha dato la scossa: se non capisci che voglio essere nei primi tre posti della tua vita mi faccio da parte”.

L’ultima domanda è sul rapporto con sua figlia Aurora, nata alla clinica Sant’Anna di Sorengo:

“Siamo talmente in simbiosi che mi sono sempre mostrata con le mie debolezze. Sapevo che aveva bisogno della mia imperfezione per combattere quando a scuola le dicevano, scusi la volgarità, ah tua madre me la farei... Certi giornali hanno scritto peggio: confronti velenosi sulle foto in spiaggia tra “la cellulitica Aurora e il fondoschiena di Roberta”. Per un anno mia figlia non ha più messo il duepezzi. Io stavo male e tacevo. Sapevo che poteva farcela. E infatti, con la sua bravura, ha zittito tutti”.
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