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Pane e Vino
12.06.2015 - 07:130
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Angelo Delea, il "Gaja del Ticino", dalla ristorazione al vino: viaggio nella cantina di un "Signore del Merlot". Tutto iniziò da quelle 1'500 bottiglie

Il vino è diventato il suo grande amore dal 1983. Il produttore di Losone è stato tra i primi a puntare sulla barrique. E dopo il successo di Cantine Aperte lancia un'offerta promozionale sui suoi vini

LOSONE - Angelo Delea è uno di quelli che comunemente, nelle regioni vitivinicole, si definiscono i “Signori del vino”. Con pochi altri produttori ha fatto la storia del vino ticinese. Una storia costellata di successi a livello nazionale e internazionale, costruita anno dopo anno da gente come lui che, con investimenti e lavoro, ci ha creduto fino in fondo.
 
Potremmo dire che Delea è un po’ il Gaja del Ticino, non solo perché è stato tra i primi in Ticino a intuire le grandi potenzialità dell’affinamento in barrique, ma anche per il nome di battesimo, Angelo, che lo accomuna al grande produttore langarolo.
 
Ma a differenza di Gaja, Delea ha iniziato la sua vita professionale nella ristorazione, gestendo locali di successo, come il Cittadella a Locarno, il Montana e l’Osteria Delea a Losone, l’agriturismo Fattoria dell’amorosa tra Sementina e Gudo. Una passione mai sopita che due anni fa lo ha spinto a intraprendere una nuova sfida, con la Bottega del Vino, ristorante ed enoteca, in via Luini a Locarno.
 
Non solo vino, dunque, nella vita di Angelo Delea, anche se il vino è diventato il suo grande amore da quando, nel 1983, ha prodotto le sue prime 1’500 bottiglie di Merlot. Nonostante sia diventata una delle più grandi cantine svizzere, la sua è sempre rimasta un’azienda a gestione famigliare, una tradizione che continua grazie ai figli Cesare e David (nella fotogallery con il padre).
I numeri dicono già molto di questa realtà: una ventina di etichette, un’ampia selezione di grappe, senza dimenticare l’aceto balsamico di produzione propria.
 
La grande espansione della cantina Delea a Losone è avvenuta esattamente vent’anni dopo la prima produzione, quindi nel 2003, con la costruzione del nuovo magazzino ad alta automazione, il nuovo reparto diimbottigliamento, e l’aumento della superficie della “barricaia”, dove i vini si affinano nelle botti di rovere, da mille a tremila metri quadrati. E accanto alla grande sala delle barrique, Angelo Delea ha creato anche un Museo del vino, che racconta, attraverso attrezzi e utensili, la storia della viticoltura ticinese.
 
Nell’edificio che ospita la cantina c’è anche una grande enoteca che propone, oltre ai prodotti di casa Delea, anche una vasta selezione di vini, oli e distillati esteri.
 
La filosofia della barrique si è trasmessa anche alle etichette di punta di casa Delea, il Carato, nelle declinazioni Bianco, Rosso e Oro, che si uniscono al pregiato Diamante, un vino che nasce dall’assemblaggio di cinque vitigni e da un lungo affinamento in botti di rovere. Non mancanoovviamente le bollicine: accanto al notissimo Charme (anche in versione rosè), c’è il Noir. Due spumanti nostrani prodotti con metodo “charmat”.
 
Dopo il grande successo registrato in occasione di Cantine Aperte, Delea ha deciso di prolungare per l’intero mese di giugno l’offerta promozionale su tre etichette: Noir, Carato e Chardonnay. Chi acquista dodici bottiglie (4 per ogni etichetta) ne riceve tre in omaggio. Insomma, compri 12 e paghi 9…

emmebi

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