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Quarto Potere
07.10.2012 - 13:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:40

La guerra editoriale rischia di travolgere il "tre top"

La collaborazione tra Corriere e Giornale del Popolo si declina anche sul mercato. Potrebbe saltare la pace del patto editoriale

LUGANO - Nei giorni scorsi sono state annunciate nuove sinergie tra Corriere del Ticino e Giornale del Popolo. Obiettivo: garantire la sopravvivenza di quest’ultimo. L’operazione condotta nel quadro della Holding Timedia, controllata a maggioranza dal Corriere, prevede a partire da gennaio una maggiore collaborazione tecnica, amministrativa ed editoriale tra le due testate. È prevista tra l’altro l’unificazione logistica delle redazioni esterne (locali) dei due giornali e la possibilità da parte del quotidiano della Curia di accedere a una serie di servizi informativi prodotti dal Corriere. Il tutto, garantiscono i vertici di Timedia, nel rispetto dell’indipendenza giornalistica delle redazioni, eccetera. Sia come sia, il GdP diventa una sorta di GdT. Battute a parte, grazie a queste sinergie il Giornale del Popolo potrà ridurre ulteriormente i propri costi, dopo le pesanti diete dimagranti già sostenute negli ultimi anni. I licenziamenti verranno ridotti al minimo indispensabile, assicurano i vertici della testata. Ma l’operazione non riguarda solo gli aspetti editoriali: Corriere e GdP si presenteranno infatti agli inserzionisti “conglobando i rispettivi lettorati” e, “a far data dal primo gennaio costituiranno un prodotto pubblicitario unico che verrà commercializzato dal Corriere del Ticino”. Si parla di un sovrapprezzo per le inserzioni del 13% circa sulle tariffe del Corriere. Il maggior guadagno verrà riversato al Giornale del Popolo. Insomma, nascerà una sorta di “bi-top” tra Corriere e Giornale del Popolo che potrebbe portare alla fine del “tre top”, il prodotto commercializzato da Publicitas che per vent’anni ha garantito la pace editoriale e pubblicitaria in Ticino. È immaginabile che Publicitas, di fatto concessionaria unica della pubblicità sui quotidiani ticinesi, non sarà contenta del cambiamento annunciato. Due parole per capire i meccanismi: grazie alla formula “tre top” gli inserzionisti hanno potuto finora comprare spazi sui tre giornali (coprendo così un’ampia fascia di pubblico) a un prezzo conveniente, inferiore al costo di tre inserzioni separate sui singoli quotidiani, e gli introiti sono stati suddivisi tra le testate in base al numero di rispettivi lettori. Il “tre top” ha sofferto negli ultimi mesi non solo la crisi generale del mercato ma anche la decisione del Corriere di inondare il Sopraceneri due giorni a settimana con 40'000 copie gratuite per contrastare la nascita di 20Minuti e l’alleanza tra TaMedia, editore del gratuito, e l’editore della Regione Giacomo Salvioni. L’operazione del Corriere ha determinato la sospensione della formula “tre top” per due giorni a settimana, il che ha danneggiato in particolare LeRegione e il GdP. E al Corriere le 40'000 copie gratuite sono costate in questi mesi fior di milioni. Non stiamo a fare i conti in tasca ai giornali, ma è chiaro che l’alleanza pubblicitaria tra Corriere e Gdp nell’ambito del progetto Timedia potrebbe segnare l’inizio di un aspro conflitto non solo editoriale ma anche pubblicitario tra i due gruppi editoriali dopo la pace armata dell’ultimo anno: da una parte Timedia, dall’altra TaMedia (che nel frattempo ha rilevato il 25% delle azioni del portale ticinonline.ch) e Salvioni. Va anche detto, per completare il quadro, che Salvioni e Ticinonline detengono anche una partecipazione minoritaria in Radio Fiume Ticino. Sul fronte avverso, Timedia, controllata a larga maggioranza dal Corriere, detiene anche quote di maggioranza di TeleTicino, Radio 3i e ticinonews.ch, fatta salva la decisione finale dell’Ufficio federale delle comunicazioni relativa al cambiamento azionario nelle società di radio e tivù, i due media di Melide finanziati con il canone. La consultazione è chiusa e si attende ora la decisione dell’autorità federale. In futuro potrebbero dunque profilarsi nuovi equilibri sul fronte pubblicitario: Regione e 20Minuti da una parte e Corriere e GdP dall’altra. In questo panorama giocheranno un ruolo importante anche i media elettronici, portali web, tivù e radio.

di Marco Bazzi LUGANO - Nei giorni scorsi sono state annunciate nuove sinergie tra Corriere del Ticino e Giornale del Popolo. Obiettivo: garantire la sopravvivenza di quest’ultimo. L’operazione condotta nel quadro della Holding Timedia, controllata a maggioranza dal Corriere, prevede a partire da gennaio una maggiore collaborazione tecnica, amministrativa ed editoriale tra le due testate. È prevista tra l’altro l’unificazione logistica delle redazioni esterne (locali) dei due giornali e la possibilità da parte del quotidiano della Curia di accedere a una serie di servizi informativi prodotti dal Corriere. Il tutto, garantiscono i vertici di Timedia, nel rispetto dell’indipendenza giornalistica delle redazioni, eccetera. Sia come sia, il GdP diventa una sorta di GdT. Battute a parte, grazie a queste sinergie il Giornale del Popolo potrà ridurre ulteriormente i propri costi, dopo le pesanti diete dimagranti già sostenute negli ultimi anni. I licenziamenti verranno ridotti al minimo indispensabile, assicurano i vertici della testata. Ma l’operazione non riguarda solo gli aspetti editoriali: Corriere e GdP si presenteranno infatti agli inserzionisti “conglobando i rispettivi lettorati” e, “a far data dal primo gennaio costituiranno un prodotto pubblicitario unico che verrà commercializzato dal Corriere del Ticino”. Si parla di un sovrapprezzo per le inserzioni del 13% circa sulle tariffe del Corriere. Il maggior guadagno verrà riversato al Giornale del Popolo. Insomma, nascerà una sorta di “bi-top” tra Corriere e Giornale del Popolo che potrebbe portare alla fine del “tre top”, il prodotto commercializzato da Publicitas che per vent’anni ha garantito la pace editoriale e pubblicitaria in Ticino. È immaginabile che Publicitas, di fatto concessionaria unica della pubblicità sui quotidiani ticinesi, non sarà contenta del cambiamento annunciato. Due parole per capire i meccanismi: grazie alla formula “tre top” gli inserzionisti hanno potuto finora comprare spazi sui tre giornali (coprendo così un’ampia fascia di pubblico) a un prezzo conveniente, inferiore al costo di tre inserzioni separate sui singoli quotidiani, e gli introiti sono stati suddivisi tra le testate in base al numero di rispettivi lettori. Il “tre top” ha sofferto negli ultimi mesi non solo la crisi generale del mercato ma anche la decisione del Corriere di inondare il Sopraceneri due giorni a settimana con 40'000 copie gratuite per contrastare la nascita di 20Minuti e l’alleanza tra TaMedia, editore del gratuito, e l’editore della Regione Giacomo Salvioni. L’operazione del Corriere ha determinato la sospensione della formula “tre top” per due giorni a settimana, il che ha danneggiato in particolare LeRegione e il GdP. E al Corriere le 40'000 copie gratuite sono costate in questi mesi fior di milioni. Non stiamo a fare i conti in tasca ai giornali, ma è chiaro che l’alleanza pubblicitaria tra Corriere e Gdp nell’ambito del progetto Timedia potrebbe segnare l’inizio di un aspro conflitto non solo editoriale ma anche pubblicitario tra i due gruppi editoriali dopo la pace armata dell’ultimo anno: da una parte Timedia, dall’altra TaMedia (che nel frattempo ha rilevato il 25% delle azioni del portale ticinonline.ch) e Salvioni. Va anche detto, per completare il quadro, che Salvioni e Ticinonline detengono anche una partecipazione minoritaria in Radio Fiume Ticino. Ora bisogna capire come reagirà Giacomo Salvioni e se é ancora possibile salvare il "patto pubblicitario". Sul fronte avverso, Timedia, controllata a larga maggioranza dal Corriere, detiene anche quote di maggioranza di TeleTicino, Radio 3i e ticinonews.ch, fatta salva la decisione finale dell’Ufficio federale delle comunicazioni relativa al cambiamento azionario nelle società di radio e tivù, i due media di Melide finanziati con il canone. La consultazione è chiusa e si attende ora la decisione dell’autorità federale. In futuro potrebbero dunque profilarsi nuovi equilibri sul fronte pubblicitario: Regione e 20Minuti (TaMedia) da una parte e Corriere e GdP dall’altra (Timedia). In questo panorama giocheranno un ruolo importante anche i media elettronici, portali web, tivù e radio. D'altra parte, nei progetti della holding controllata dal Corriere, e nella quale sono rappresentati anche la Curia e la famiglia Lombardi, c'é la creazione di Timedia marketing, un servizio che si dovrebbe porre come alternativa a Publicitas, le cui "commissioni" sono giudicate troppo onerose.

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