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Quarto Potere
14.02.2017 - 15:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il giudizio del Consiglio del pubblico su Storie e Malatempora: "Il primo è un ottimo programma, mentre il secondo ha mancato il suo obbiettivo"

L'organo della CORSI ha analizzato le due trasmissioni. Particolarmente critico il giudizio sul nuovo format satirico: "Un programma che manca di mordente e di audacia, sia nella selezione dei temi sia nella loro trattazione"

COMANO - Il Consiglio del pubblico della CORSI (CP) ha analizzato il programma televisivo domenicale Storie e le quattro puntate della trasmissione satirica Malatempora proposta nei mesi di novembre e dicembre 2016, discutendo i propri rapporti di monitoraggio con la Direzione RSI. E come leggeremo il giudizio sui due programmi è assai differente….
 
"Storie - si legge in un comunicato diffuso dal Consiglio del pubblico - è ritenuto un ottimo programma che ben adempie al mandato di servizio pubblico contribuendo al dibattito e alla crescita culturali. La molteplicità dei temi trattati, l'attenzione al territorio nazionale e alla Svizzera italiana ma sempre con un occhio di riguardo anche al panorama internazionale, la pluralità dei punti di vista garantita dalla varietà degli ospiti in studio e dalla diversità di approccio al racconto dei vari registi che curano i documentari, nonché la posizione privilegiata in palinsesto, rendono Storie un programma destinato sì a un pubblico attento, ma comunque ampio ed eterogeneo. La RSI è stata ed è tuttora un’ottima scuola capace di formare e dare spazio a registi e documentaristi con una professionalità molto alta. Apprezzato quindi anche per lo spazio che dedica alla documentaristica d’autore, Storie è un programma incentrato sul racconto di percorsi di vita, sulle testimonianze, come suggerisce anche la bella scenografia iniziale con l’apertura del libro. Pertanto la conduzione è votata all’ascolto e lascia che gli ospiti si raccontino piuttosto liberamente, offrendo testimonianze anche di grande valenza emotiva. L’impressione del CP è che, in alcune occasioni, le briglie lunghe previste per la conduzione e il tempo limitato a disposizione non permettano di sfruttare appieno le potenzialità degli ospiti. Un modello di conduzione più incisivo e strutturato potrebbe, in taluni casi, aiutare a far emergere o approfondire un maggior numero di aspetti interessanti dell’ospite e del tema. Forse si potrebbe anche pensare di destinare più tempo all’ospite per meglio accompagnarlo nel suo racconto. 
 
"Fare satira è difficilissimo - scrive il Consiglio del pubblico nella sua nota - soprattutto in televisione. Malatempora è un primo tentativo, che nasce con l’obiettivo di tornare a far ridere il pubblico sugli eventi di casa nostra; in questo senso, l'intenzione, ampiamente pubblicizzata nei lanci, è encomiabile. I testi sono in parte di buona fattura, ma il CP ritiene che l’obiettivo di “fare satira” non possa dirsi raggiunto. L’insieme degli elementi, dalla struttura ai ritmi, dalla conduzione con i suoi siparietti agli sketch, dalla estemporanea e poco comprensibile presenza del Gatto Arturo all’apparizione di ospiti "aziendali" per la promozione dei propri programmi, non sono riusciti a far decollare la trasmissione. Ne consegue un programma che manca di mordente e di audacia, sia nella selezione dei temi sia nella loro trattazione. Da un programma ben collocato in palinsesto e molto pubblicizzato, che nelle intenzioni dei responsabili avrebbe dovuto segnare il ritorno della satira alla RSI, ci si attendeva maggior coraggio e una proposta di argomenti anche scomodi, ma sviluppati con piglio elegantemente graffiante. Il Consiglio del pubblico incoraggia la RSI a continuare a sperimentare per costruire una cultura della satira alla radiotelevisione". 
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