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Salute e Sanità
16.04.2015 - 12:580
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Nella sua ultima seduta il Consiglio di Stato conferma: "La nuova pianificazione ospedaliera salverà Faido e Acquarossa"

Verranno mantenuti dieci letti acuti sia nell’ospedale di Acquarossa che in quello di Faido, da compensare nelle altre strutture dell’Ente

BELLINZONA – Nella sua ultima seduta il Consiglio di Stato ha confermato l’intenzione di “salvare” gli ospedali di Faido e Acquarossa nell’ambito della nuova pianificazione. Il Governo ha diramato una nota in cui spiega nel dettaglio le proprie osservazioni. Eccola:

“Rispettando l’impegno a prendere posizione entro la fine della legislatura, il Consiglio di Stato ha licenziato le proprie osservazioni sul pre-rapporto elaborato dalla apposita commissione parlamentare in merito al messaggio del 26 maggio 2014 concernente la nuova pianificazione ospedaliera cantonale. Il Governo ha in primo luogo preso atto del rapporto allestito dall’esperto nazionale di economia sanitaria dr. Willy Oggier.

In estrema sintesi, quest’ultimo ha ritenuto ragionevole il disegno pianificatorio proposto nel messaggio governativo per quanto riguarda la limitata concentrazione delle specialità ed avrebbe giudicato condivisibile anche la chiusura, anziché la trasformazione, di alcune unità ospedaliere, segnatamente nelle zone periferiche, in relazione ai bisogni futuri e all’esistenza di sovraccapacità. L’esperto ha altresì espresso dubbi sulla creazione di un nuovo segmento per cure stazionarie sub-acute, i cosiddetti istituti di cura, propugnando piuttosto la promozione di centri della salute con un’offerta di cure e presa a carico ambulatoriale e semistazionaria. Ha inoltre suggerito di riconsiderare l’attribuzione della competenza decisionale in materia di pianificazione ospedaliera al Consiglio di Stato, sull’esempio di quasi tutti gli altri cantoni.

Il rapporto è pure stato trasmesso per parere alle strutture ospedaliere, alle organizzazioni degli assicuratori malattia e ad altre organizzazioni interessate, in gran parte già coinvolte in seno alla commissione consultiva che ha affiancato i lavori preparatori per l’allestimento del messaggio. Gli approfondimenti interni si sono concentrati in particolare sulla valutazione delle conseguenze finanziarie della soluzione prospettata dalla Commissione della pianificazione ospedaliera, che ha proposto di escludere la partecipazione dei Comuni al finanziamento del settore subacuto e di adottare per il medesimo le regole di finanziamento vigenti in ambito ospedaliero. A prescindere dalle riserve degli assicuratori malattia, che potrebbero generare gravose incertezze per le strutture e il Cantone destinate a durare diversi anni, lo scenario prefigurato nel pre-rapporto potrebbe aumentare l’onere a carico del Cantone di un importo compreso tra 18 e 27 milioni di franchi annui rispetto alla proposta formulata con il messaggio.

Recependo comunque le indicazioni della Commissione, il Consiglio di Stato ha formulato due proposte alternative per il settore subacuto, che prevedono da un lato il mantenimento di dieci letti acuti sia nell’ospedale di Acquarossa che in quello di Faido, da compensare nelle altre strutture dell’EOC, dall’altro il riorientamento in istituti di cura soltanto degli attuali ospedali con mandato di medicina di base, con finanziamento senza partecipazione dei Comuni, e il mantenimento degli attuali reparti di cure acute e transitorie nelle strutture che oggigiorno offrono questa tipologia di cure e in quelle previste in futuro, secondo le regole di finanziamento già ora applicate.

Queste proposte potrebbero limitare il maggior onere per il cantone a circa 3 milioni di franchi rispetto allo scenario delineato nel messaggio. Per il resto, il Consiglio di Stato ha confermato le proprie scelte in merito all’attribuzione dei mandati, rimanendo convinto di aver proposto una soluzione equilibrata e semmai prudente nella concentrazione delle prestazioni più specialistiche sui due poli principali di Bellinzona e Lugano. Ha confermato altresì il sostegno ai progetti di collaborazione che prevedono la creazione di un polo unico per la ginecologia e ostetricia nel Luganese e di un ospedale unico nel Locarnese.

Pur giudicandolo di per sé superfluo, ha ritenuto di non opporsi all’inserimento nella legge sull’ente ospedaliero di taluni vincoli che richiamano principi organizzativi propri degli ospedali pubblici, in quanto possono fornire rassicurazioni che i progetti in discussione non rappresentano una rinuncia alle modalità di presa a carico nel settore ospedaliero pubblico, quanto piuttosto un’occasione di condivisione delle rispettive prassi gestionali. Ha infine accolto la proposta commissionale di abolire i volumi massimi di pianificazione prescritti dalla legge cantonale di applicazione della LAMal e richiesto di valutare con prudenza l’aumento di 10 letti nel settore della psichiatria, alla luce dei risultati dello studio sul fabbisogno e vista la degenza media ancora elevata”.

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