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Salute e Sanità
18.12.2015 - 15:420
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Denti e la settimana nera della sanità: "Hanno consegnato il sistema svizzero e ticinese alle casse malati. E anche i leghisti…". Quadri spiega il suo voto

Il Presidente dell'Ordine dei medici commenta lo stop alla moratoria sui nuovi studi medici decisa oggi dal Nazionale: "Spalancano le porte all'avvento di professionisti dall'estero".

LUGANO/BERNA - "Hanno consegnato il sistema sanitario svizzero e ticinese alle casse malati". È durissimo il commento di Franco Denti a Liberatv sulla decisione del Consiglio Nazionale di abolire la moratoria sui nuovi studi medici. Una decisione, quella presa di misura oggi dal parlamento svizzero, che secondo il presidente dell'Ordine dei Medici fa scopa con l'approvazione da parte del Gran Consiglio ticinese della nuova pianificazione ospedaliera. Approvazione avvenuta all'inizio della settimana.

Quella che si sta concludendo è dunque, secondo Denti, una sorta di settimana nera per i pazienti di questo Paese e per i sistema sanitario. "Le casse malati – afferma il presidente dell'Ordine – vogliono decidere con quali ospedali e con quali medici lavorare. La decisione presa oggi dal Nazionale è un grande passo avanti in questa direzione. Per gli assicuratori è di certo una giornata di festa".   

La caduta della moratoria, oltre a una possibile esplosione dei costi, pone secondo Denti anche il problema di un'apertura del mercato ai medici stranieri: "Questo è chiaro. I medici svizzeri sono equiparati a tutti i medici europei. Si spalancano le porte….e lo si fa per di più nei confronti di professionisti che non conoscono il nostro sistema sanitario e che hanno un iter formativo e professionale decisamente inferiore al nostro. A soffrirne di più saranno come sempre i Cantoni di frontiera ma non solo. Il Ticino è particolarmente esposto all'arrivo di medici italiani, ma abbiamo visto che anche in realtà come Zurigo, quando la moratoria non era in vigore, c'è stato un forte afflusso di molti medici tedeschi". 

Pungente, infine, il commento di Denti su quei deputati ticinesi che hanno sostenuto lo stop alla moratoria: "Non sono sorpreso del sostegno da parte del Presidente di Curafutura: lui è stato uno dei paladini della fine della moratoria. I leghisti probabilmente non hanno ben capito cosa hanno votato e hanno fatto un gran pasticcio perché il loro voto è stato purtroppo determinante. Mentre Marco Chiesa è appena arrivato a Berna….è stato coerente con il voto del suo gruppo, l'UDC, che si è sempre battuto per la fine della moratoria. I leghisti invece non l'hanno mai pensata così fino a oggi….".

E a proposito di Consiglieri Nazionali leghisti, Lorenzo Quadri ha voluto spiegare le motivazione per cui ha votato contro la moratoria, rispondendo in questo modo anche alle critiche rivoltegli dai colleghi pipidini Fabio Regazzi e Marco Romano: "Ma guarda un po' - ha scritto su Facebook Quadri - il consiglieri nazionali PPD (che votano contro i controlli sistematici al confine, W le frontiere spalancate) se la prendono con i colleghi leghisti rei di non aver sostenuto la moratoria degli studi medici in votazione finale. A parte che 5/8 dei consiglieri nazionali ticinesi si sono espressi in questo modo, presentare la misura artificiosa come la ricetta contro l'aumento dei costi della salute, è una posizione discutibile, per dirla con un eufemismo. L’equazione niente moratoria = esplosione (?) di nuovi studi medici = esplosione (?) dei costi sanitari è un tantino semplicistica. Non si votava una moratoria sulle malattie. La gente non si ammala di più perché ci sono più studi medici". 

"Per inciso – prosegue Quadri - si può anche ricordare che a protestare oggi è chi ha voluto che anche i costi generati da chi per “sballare” si procura il coma etilico restassero a carico della cassa malati. Prima di tutto, cominciamo a far sì che i Ticinesi paghino premi di cassa malati equi e non pompati per favorire altri Cantoni, come accade dal 1996 ad oggi e come continua ad accadere, senza che i benpensanti di cui sopra si straccino le vesti. Inoltre di campi d'intervento ce ne sono svariati, che però qualcuno rifiuta per partito preso. Il catalogo delle prestazioni coperte dalla LAMal non è tabù, nemmeno l'obbligo di contrarre; e anche sui prezzi flessibili proposti dal PLR si può discutere. E poi ben sapendo che il tema della moratoria era controverso, perché non ricalcare quanto fatto con le moratorie precedenti invece di volerla infilare nella legge? ".

"Se si volesse poi sollevare la questione della concorrenza estera – termina Quadri - allora non è chiaro perché dovrebbe venire tutelata una sola categoria professionale mentre tutte le altre si trovano allo sbaraglio grazie alla libera circolazione delle persone senza limiti voluta anche dal PPD".

AELLE

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