Salute e Sanità
15.01.2018 - 17:360
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41
Ohibò... Una donna morta quattro anni fa si vede recapitare dall'Ente ospedaliero una fattura per un trattamento subito in novembre. Sicuramente si è trattato di uno spiacevole errore, ma qualche domanda sulle procedure di controllo sorge
È chiaro che che siamo di fronte a qualcosa che rientra nel campo dell’impossibile. Difficile capire cosa sia successo, ma si tratta di un errore decisamente pacchiano. Anche se l’importo è di piccolo entità: poco più di duecento franchi
BELLINZONA - È stato sicuramente uno spiacevole equivoco. Ma qualche domanda sui controlli nelle procedure di fatturazione il caso la pone.
Il caso è semplice: una donna ticinese, morta nel 2014, ha ricevuto nei giorni scorsi dall’Ente ospedaliero cantonale copia della fattura inviata alla sua cassa malati per un trattamento ambulatoriale subito verso la fine dello scorso novembre all'ospedale di Lugano. Nel senso: la copia della fattura è stata inviata ai suoi famigliari. La fattura originale, invece, è stata recapitata alla cassa malati che, immaginiamo, avrà intercettato l’errore e non la pagherà.
È chiaro che che siamo di fronte a qualcosa che rientra nel campo dell’impossibile. Difficile capire cosa sia successo, ma si tratta di un errore decisamente pacchiano. Anche se l’importo è di piccolo entità: poco più di duecento franchi.
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