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Salute e Sanità
08.11.2018 - 17:030

L'Ordine dei medici: "La disinformazione dell'Ufficio Federale della sanità pubblica non giova al sistema sanitario svizzero. Ecco tre proposte per ripristinare la fiducia"

L'organizzazione mantello delle società mediche cantonali: "Dire che i medici siano la causa principale dell'aumento dei costi e dei premi cassa malati significa giocare con il fuoco"

MEZZOVICO – "Tre misure urgenti per ricostruire la fiducia". È quanto proposto – attraverso un comunicato stampa congiunto – dalle Organizazzioni mantello delle società mediche cantonali, le quali ritengono che" la disinformazione dell'Ufficio Federale della Sanità Pubblica non giova al sistema sanitario svizzero".

 "In poche settimane – si legge nella nota firmata da Franco Denti, Philippe Eggimann e Florian Leupold – dall'approvazione di ulteriori aumenti ingiustificati dei premi di cassa malati, l'Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP) ha presentato uno studio sui redditi dei medici. Basandosi su cifre altisonanti, lo studio sostiene che questi sono "nettamente superiori" a quanto ipotizzato in precedenza, in particolare per quanto riguarda i medici indipendenti".

L'organizzazione del corpo medico svizzero e le società mediche cantonali contestano tale studio specificandone i motivi. "Da un'indagine presentata in aprile 2018 dall'Ufficio Federale di Statistica (UST) su mandato del Consiglio Federale emerge che i redditi degli studi medici sono nettamente inferiori: 155'000 franchi annui (rispetto ai 257'000 franchi annui paventati dallo studio pubblicato dall’UFSP). L'indagine dell'Ufficio Federale di Statistica si basa su dati più precisi e più recenti. La pubblicazione del prossimo studio dell'UST sul tema, per il periodo 2017, comincerà nel corso del mese di novembre".

E ancora: "È noto come in questo momento la situazione in Svizzera sia estremamente tesa e agitata da discussioni sulle enormi sfide finanziarie legate agli sforzi per modernizzare il sistema sanitario e controllare i costi (revisione della tariffa ambulatoriale TARCO, diverse riforme della LAMal, etc.)".

"A parte la disinformazione – prosegue il comunicato –, destinata a non reggere di fronte alla realtà dei fatti, per quanto sappiamo, il tentativo di dare consistenza politica all’idea che i medici siano la causa principale dell’aumento dei costi e dei premi della salute significa giocare con il fuoco rispetto ad una popolazione svizzera in costante aumento e con un’aspettativa di vita sempre crescente".

Le Organizazzioni mantello delle Società mediche cantonali desiderano "esprimere pubblicamente la preoccupazione in particolare per le seguenti proposte di intervento attualmente in esame a Berna e per i pesanti effetti che, assommandosi, possono avere sui pazienti".

  • Maggiore potere di regolamentazione per i Cantoni ed eliminazione dell'obbligo di consultazione dei partner (fornitori di prestazioni, pazienti).
  • Chiusura di studi medici a seguito di pensionamenti, senza possibilità di cessione.
  • Restrizioni all’insediamento di nuovi medici specialisti per rallentare e limitare l'accesso a cure specializzate e maggiormente onerose.
  • Abolizione dell'obbligo di contrarre, con conseguente restrizione della libera scelta dei pazienti o conseguente necessità di cambiare medico. Oltre a ciò, una forte pressione sui fornitori di prestazione per "curare meno"
  • Aumento dei costi per paziente da parte dell’assicurazione malattia per tutte le prestazioni ambulatoriali.
  • Introduzione di aggiunte non concordate nella struttura tariffaria, che interferiscono con la sfera del rapporto medico-paziente (limitazione dei tempi di consultazione, riduzione della gamma di prestazioni).

 Di seguito ecco le tre proposte formulate dalle organizzazioni mantello delle società mediche cantonali per "mantenere una medicina di qualità in Svizzera e per ripristinare la base di fiducia necessaria a un dibattito sereno":

1) Congelamento dei premi dell'assicurazione malattia da parte del Consiglio Federale fino a quando la loro determinazione non si baserà effettivamente sull'evoluzione reale dei costi e non più sulle previsioni degli assicuratori, eccessivamente prudenti

Come già accaduto nel 2018, gli aumenti ingiustificatamente approvati dall‘UFSP per il 2019 serviranno solo ad aumentare ulteriormente le riserve eccedenti delle casse malati (una parte considerevole delle quali potrebbe essere nuovamente persa in borsa). Mentre gli eventuali aumenti dei costi sono già ampiamente coperti dalle riserve accumulate. Il Consiglio Federale deve determinare i premi in base all'evoluzione effettiva dei costi dell'anno precedente, almeno fino a quando le riserve sono sufficienti per a far fronte a una fluttuazione "organica" del 2% circa. Sino ad allora, rivendichiamo il congelamento dei premi.

Verifica dei dati dello studio dell'UFSP sui redditi dei medici da parte di un organismo indipendente

I risultati dello studio dell'UFSP divergono troppo da quelli dell'indagine dell'UST per giustificare una decisione di riforma, che avrà conseguenze determinanti sulle prestazioni fornite ai pazienti e sul reddito dei medici, indipendentemente dalla loro specializzazione o dal loro status. Il Consiglio Federale deve incaricare un organo indipendente e senza conflitti d'interesse di analizzare lo studio condotto dall'Ufficio per gli studi di politica di lavoro e politica sociale (BASS; di cui un vice-direttore dell’UFSP è membro fondatore) su incarico dell'UFSP. Tale analisi dovrebbe inoltre identificare l'impatto esatto ed effettivo del reddito dei medici indipendenti sui premi (nel 2016, 1 franco ogni 15 franchi di spesa).

Gruppo di esperti di "dati sanitari" che comprenda rappresentanti dei pazienti e dei medici

Il Consiglio Federale sta per istituire un gruppo di esperti incaricato di elaborare una strategia per la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati sanitari. Chiediamo al Consiglio Federale di dimostrare le proprie intenzioni di trasparenza, includendo in questo gruppo di esperti, i rappresentanti dei pazienti e dei medici

 

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