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17.05.2020 - 11:340
Aggiornamento: 18.06.2020 - 12:53

Dal MoMA di New York a Locarno: a Casa Rusca la nuova stagione si apre con Gilbert & George

La coppia più provocatoria dell'arte contemporanea internazionale espone le proprie opere a Locarno dopo aver tenuto mostre nei più prestigiosi musei del Mondo

LOCARNO – Il Museo Casa Rusca inaugura la nuova stagione espositiva ospitando la coppia più provocatoria dell’arte
contemporanea internazionale: Gilbert & George. Si tratta di un evento di grande importanza poiché gli artisti – sulla scena artistica da oltre cinquant’anni – hanno eccezionalmente accettato di esporre le loro opere a Locarno, dopo aver tenuto mostre nei più prestigiosi musei del mondo, dal Centre Pompidou di Parigi all’Art Museum di Shangai, dalla Tate Gallery di Londra, al MoMA di New York.

The Locarno Exhibition, progettata in stretta collaborazione con Gilbert & George, si concentrerà su cinque gruppi di opere realizzate tra il 2008 e il 2016 che vertono, come spesso accade nei loro lavori, su tematiche controverse del dibattito odierno. Una selezione di sessanta opere imponenti e dirompenti, scelte con cura appositamente per ogni spazio del Museo, caratterizzate da immagini intense e cromatismi accesi, dominate da una caleidoscopica simmetria speculare, trasformerà ogni sala in un grande affresco dalle violente cromie, dando vita ad un’esperienza affascinante e coinvolgente, che comunicherà al pubblico l’essenza del lavoro del duo artistico inglese.

L’arte di Gilbert & George

Gilbert & George sono inseparabili dal loro incontro alla Saint Martin's School of Art, avvenuto nel 1967. Londra, con il suo melting pot di culture, religioni, correnti politiche, musicali e letterarie, è il crogiolo ideale per l’inizio della loro carriera. Il duo ottiene il plauso della critica per la leggendaria performance del 1970 The Singing Sculpture, in cui si affermano come “sculture viventi”. Uniti nella vita e nella professione, fedeli a loro stessi, indipendenti, da allora si presentano sempre insieme come un’unica entità artistica, eccentrici nello stile e nel modo di porsi (con il classico aplomb britannico che li caratterizza), immancabilmente vestiti con outfit impeccabili, convinti che le loro vite e la loro arte sono indissolubili. Amati dal pubblico, osannati da musei e gallerie, il loro atteggiamento pluralista mescola performance, scultura e grafica pop in un unicum accessibile a tutti (e non potrebbe essere diversamente, dato il leitmotiv che da sempre guida la loro pratica: “Art for All”).

Obiettivo principale del loro lavoro è produrre un’arte democratica e di forte impatto comunicativo, che sfida le convenzioni dell’élite e della società borghese e che analizza in profondità la complessità della condizione umana. Gilbert & George sono perciò interessati a riprendere esperienze di ogni tipo, un proposito che non esclude dalla rappresentazione artistica proprio nulla, neppure le cose più disturbanti o innominate per  eccessivo perbenismo. Affrontando argomenti solitamente estranei alle sale museali e che possono colpire alcuni visitatori gli artisti, con il loro vissuto, per primi si sottopongono a tale minuzioso esame, mettendo in scena sé stessi, in un’ottica che vede coincidere l’artista e l’opera d’arte: “Essere sculture viventi è la nostra linfa, il nostro destino, la nostra avventura, il nostro disastro, nostra vita e nostra luce” dichiarano, indicando nel rapporto tra l’arte e la vita l’asse portante della loro poetica. La mostra si concentra sulle tematiche più controverse e urgenti del dibattito contemporaneo, da sempre, alla base della loro ricerca: sesso, razza, religione, politica, identità all’insegna di pochi comuni denominatori: l’ironia pungente, il rifiuto delle etichette e la voglia di mettere tutto in discussione, senza necessariamente fornire risposte alle domande suscitate.

L’arte di Gilbert & George nasce da un punto di osservazione privilegiato: la loro casa-studio situata nell’East End londinese, un quartiere dove la convivenza tra diverse fasce sociali, etnie, valori e costumi permette loro di essere costantemente in contatto con i molteplici aspetti della vita quotidiana di una grande metropoli. Attraverso un’osservazione meticolosa del tessuto urbano, Gilbert & George s’impadroniscono della ricca varietà di graffiti, scritte e testi affissi abusivamente nelle strade vicino alla loro abitazione. Ne scaturisce un repertorio ricco di immagini allo stesso tempo elettrizzanti e spaventose, teatrali, austere, bizzarre, in cui i due artisti dividono la scena con titoli di giornali, avvertimenti, pubblicità erotiche, scorci urbani, iconografia religiosa, bandiere e slogan.

Il commento di Giuseppe Cotti

Giuseppe Cotti, capo Dicastero Cultura: "“Art for All” è il motto che guida da cinquanta anni la carriera di Gilbert & George: una presa di posizione fortemente democratica, che risuona familiare e piacevole alle orecchie di chi pianifica l’offerta culturale di una Città come la nostra. Con questa esposizione i nostri Servizi culturali proseguono l’entusiasmante percorso avviato ormai da alcuni anni, che miscela nomi e stili della scena artistica internazionale dando vita a un’offerta allettante per ogni genere di pubblico, anche per chi fatica a immaginarsi fra le sale di un museo. A questo proposito, Gilbert & George mostrano bene come l’età non sia un ostacolo per chi cerca di rimanere in dialogo con le nuove generazioni. Lo scorso anno, ad esempio, i due artisti si sono uniti a un marchio di moda fra i più amati dai giovanissimi, Supreme, creando una collezione di abbigliamento e una gamma di skateboard ispirate alla loro arte.

Si tratta ovviamente di un gesto dissacrante, un occhio strizzato alla mercificazione della nostra società, ma vogliamo anche leggerlo come il desiderio di fare in modo che l’arte rimanga ‟for all , rivolgendosi a tutte le fasce della popolazione. Come per altri artisti che abbiamo ospitato nel recente passato, anche nell’arte di Gilbert & George vedremo temi importanti fare capolino nella leggerezza delle forme e dei linguaggi: il loro è un discorso che non ha paura di sconfinare nel politico, ma rimane sempre serio. Ai visitatori del Museo Casa Rusca suggeriamo quindi di lasciarsi coinvolgere e appassionare dalle opere in mostra, che permettono d’innescare e – potremmo quasi dire provocare – anche la loro riflessione. Essere responsabili della politica culturale di una Città come Locarno comporta elevate responsabilità, poichè significa tenere viva la reputazione di un centro di eccellenza per le discipline dello spirito, dalle arti figurative alla musica, dalla letteratura al cinema. Accogliere l’esuberanza di Gilbert & George, artisti che occupano una posizione assoluto nei maggiori musei internazionali, è un nuovo fiore all’occhiello nella storia recente di Casa Rusca".

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