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08.11.2014 - 09:570
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

È tornata la Prima Goccia! Le cantine Chiodi e Carlevaro aprono presentano i loro vini. "Ed ecco com'è andata la vendemmia"

Torna sul mercato il ricercatissimo bianco di Casa Chiodi, esaurito da mesi. Venerdì 14 novembre l'azienda apre le sua cantina di Ascona, e venerdì 28 degustazione dei vini Carlevaro a Bellinzona. E Andrea Arnaboldi parla della vendemmia

ASCONA – Le buone notizie in casa Chiodi sono due: il ritorno sul mercato della Prima Goccia, esaurita (e ricercatissima) da qualche mese. E il primo bilancio della vendemmia, che nelle Terre di Pedemonte, riserva viticola storica dell’azienda di Ascona, è più che soddisfacente. Quindi l’Ultima Goccia, uno dei rossi di punta della Chiodi, si farà anche quest’anno. Parola dell’enologo Andrea Arnaboldi.

Ma andiamo con ordine. E diciamo prima di due eventi in agenda nelle prossime settimane. Venerdì 14 novembre alle Cantine Chiodi, in via Delta 24 ad Ascona (nella foto l'enoteca) verranno presentati la Prima Goccia 2013 e il Rompide 2012. Entrata libera e degustazione gratuita, dalle 17 alle 21.
Venerdì 28, invece, alla Cantina Carlevaro, in via San Gottardo 123 a Bellinzona, “sfileranno” le nuove annate dei vini Carlevaro, sempre dalle 17 alle 21. Anche qui, entrata libera e degustazione gratuita.

Con una produzione limitata, di 5'000 bottiglie, il bianco Prima Goccia, è ormai diventato un vino cult per molti appassionati, e va letteralmente a ruba.

“Potremmo definirlo un progetto ‘svizzero’ – spiega Giovanni Antognini, direttore della Chiodi –, che nasce tra Ticino e Vallese, dalle uve di Pierre Antonie Crettenand vinificate dalla sapiente mano di Andrea Arnaboldi, e affinate in piccole botti di rovere per 12 mesi nelle cantine Carlevaro di Bellinzona”.
Il segreto del suo successo? “Direi che piace perché è un vino intrigante, fruttato, con sentori di frutta esotica matura e un’ottima struttura. Un vino da tutto pasto ma anche da meditazione”.

Antognini spiega poi il senso delle degustazioni delle prossime settimane: “Ogni anno ci sono delle novità da proporre e raccontare, ogni annata ha un suo corso e caratteristiche diverse, e con soddisfazione e orgoglio i produttori vogliono mostrare al pubblico il risultato del loro lavoro. Il 28 novembre a Bellinzona si avrà tra l’altro la possibilità di ri-degustare l’Ampelio 2009 della linea Carlevaro, che oggi ha un anno in più di affinamento in bottiglia, e che ha appena vinto la medaglia d’oro al concorso ‘La Selection’ della Basler Weinmesse”.

Veniamo ora alla vendemmia 2014. “È stata un’annata molto difficile – spiega Andrea Arnaboldi -. Soprattutto a causa della drosophila Suzukii, un insetto micidiale che ha gravemente danneggiato le uve e ha determinato una minore raccolta. Come se non bastasse, la maturazione zuccherina è stata limitata dal maltempo dell’estate”.

Ma nelle Terre di Pedemonte… “Devo dire che in questa regione, grazie al suo microclima, abbiamo avuto una buona vendemmia, perché la drosophila è stata meno attiva. E se nel Bellinzonese la raccolta è stata meno abbondante del solito, nelle Terre di Pedemonte abbiamo avuto, al contrario, un’ottima resa”.

Abbiamo in vasca dei vini con un’acidità molto elevata, aggiunge l’enologo, “quindi, posso dire che, soprattutto per i bianchi, è stata una buona annata, perché l’acidità porta freschezza al vino. Quelli del 2014 saranno in generale, e parlo anche dei rossi, vini più snelli, con un minor tenore alcolico, diversi dai canoni a cui siamo abituati, ma forse per questo anche più interessanti. Va anche detto che quest’anno la selezione delle uve, che i nostri produttori raccolgono manualmente, è stata molto accurata: un lavoro da certosini, con una raccolta acino per acino, proprio per evitare di contaminare l’uva sana con il marciume acetico dovuto alla Suzukii, che poteva compromettere il prodotto nella fase di vinificazione”.

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