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29.04.2013 - 08:460
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Le acque del Ritom per 80 anni in mano di AET e FFS

Cantone , AET e Ferrovie Federali uniti per costruzione e lo sfruttamento dell'energia ticinese. Un progetto che avrà ricadute positive anche per l'economia della Leventina

PIOTTA - Una nuova centrale, che sfrutterà le acque del Ritom, e che sostituirà quella attuale delle FFS e sarà gestita dal Cantone con AET e le stesse ferrovie federali. La domanda di rinnovo, per un periodo di 80 anni, è stata inoltrata dalla Ritom SA, società partecipata al 75% dalle FFS e al 25% dal Cantone Ticino con AET. I contenuti del nuovo accordo sono stati presentati al pubblico lo scorso 9 aprile. 

"Il progetto è frutto dell’accordo di principio siglato tra le FFS, il Cantone e AET nel 2010 - si legge in un comunicato stampa -  Un’intesa giunta alla fine di intense trattative che hanno permesso di individuare la migliore soluzione in grado di rispondere alle esigenze e agli interessi di tutte le parti coinvolte.

"Per il Cantone si tratta di un importante progetto di recupero delle risorse idriche, grazie al quale AET acquisisce lo sfruttamento di circa metà delle acque ticinesi del Ritom. La capacità di accumulo del bacino del Ritom (48 mio m3), permetterà all’azienda cantonale di ottimizzare il potenziale produttivo della catena della Leventina e aumentare la propria produzione di energia idroelettrica. Un concreto passo avanti verso l’obbiettivo di una produzione al 100% rinnovabile" si legge nella nota. 


Ma non solo. Grazie alla collaborazione "Le FFS potranno dal loro canto assicurare l’approvvigionamento elettrico della ferrovia a sud delle Alpi in vista dell’apertura dei tunnel di base del San Gottardo e del Monte Ceneri. La nuova centrale è un progetto chiave per le FFS; esso è necessario per garantire l’approvvigionamento d’energia in Ticino e rispondere all’aumento del traffico ferroviario previsto nei prossimi decenni. Inoltre il rinnovo svolge un ruolo fondamentale in caso di emergenza nelle future gallerie di base".

A beneficiarne, si legge sempre ne comunicato, sarà anche l'economia della valle: "La costruzione del nuovo impianto rappresenta infine un investimento che garantisce la continuità di un intero comparto produttivo con posti di lavoro qualificati e che avrà ricadute positive su tutta l’economia del territorio".

"L’intero progetto verrà realizzato nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Esso è stato sviluppato in modo da sfruttare le risorse idriche del Ritom in maniera più efficiente e la sua realizzazione sarà accompagnata da numerosi interventi di valorizzazione paesaggistica e naturalistica e di recupero ambientale, tra cui un bacino di demodulazione che permetterà di gestire le oscillazioni dei deflussi minimi e massimi".

Ora non resta che aspettare il via libera del Gran Consiglio in modo da poter procedere alla realizzazione della nuova centrale nei tempi previsti.

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