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Scuola e Lavoro
24.10.2015 - 17:220
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Nell'industria ci sono più di 40 possibili percorsi formativi. Ma i giovani ticinesi la snobbano... Ecco perchè va sfatato il mito dei salari bassi

SCUOLA E LAVORO - Nessuno dei 54 ragazzi che a giugno 2015 ha ad esempio finito la scuola media e sono ancora alla ricerca di un apprendistato, sta cercando tra le professioni industriali.

LUGANO - Il contributo dell'industria ticinese al sistema della formazione professionale cantonale è rilevante, sia in termini di apprendisti e di aziende formatrici, che a livello di sbocchi professionali e di carriera. Oltre a rappresentare una componente importante della struttura economica cantonale, sia in termini di addetti, di gettito, di PIL e di salari, il mondo industriale ticinese è anche un elemento imprescindibile del sistema della formazione professionale. 

Col 12,4% degli effettivi il settore industriale ticinese è il terzo in Ticino che forma più apprendisti, dopo il settore della sanità e dell'assistenza sanitaria (13%) e il settore dell'edilizia (19,5%). Non a caso, in rapporto al numero di aziende totali, le aziende formatrici del secondario sono superiori a quelle del terziario e del primario. Numeri alla mano le professioni d’apprendistato conseguibili in una formazione di base industriale sono oltre 40 e coinvolgono i settori delle materie plastiche, dell'orologeria, della chimica e della farmaceutica, della metalcostruzione, dell'energia, dell'alimentazione, delle macchine, del tessile e dell'abbigliamento, della logistica, dell'elettronica, della meccanica e dell'industria grafica e ogni anno sono 1’400 i promossi nella formazione industriale, agraria, artigianale e artistica (contro i 660 nella formazione commerciale e i 346 promossi nella formazione sanitari). Tutto bene, dunque? Affatto. Nonostante ciò, nella classifica delle professioni di apprendistato più scelte, le carriere industriali occupano solo l’ottava (polimeccanico), la dodicesima (impiegato in logistica) e la sedicesima posizione (metalcostruttore) e pur essendo disponibili ogni anno molte posizioni d’apprendistato esistenti nell’industria rimangono vuote, cioè senza apprendisti. 

Alla ricerca di apprendisti

Nessuno dei 54 ragazzi che a giugno 2015 ha ad esempio finito la scuola media e sono ancora alla ricerca di un apprendistato, sta cercando tra le professioni industriali. Il motivo? Pur essendo un settore trainante dell’economia cantonale, l’industria non è attrattiva tra i giovani che sono alla ricerca di una formazione per il loro futuro. A incidere, è forse la falsa percezione che l'industria sia un luogo di lavoro, dove non esistono possibilità di carriera e i salari sono bassi.

Ma è davvero così? Non proprio. Il salario mediano lordo standardizzato nell’industria di 4’470 franchi è più alto di quello dei parrucchieri, degli Istituti di bellezza, delle attività di lavanderia e pulitura a secco, delle agenzie di lavoro interinale, del settore dell'alloggio e della ristorazione, del commercio al dettagli o dei giardinieri. Inoltre, i salari di alcune professioni industriali a inizio carriera in produzione o in altri reparti sono più che rispettabili. I quadri nell'industria alimentare possono raggiungere un salario di 12mila franchi, mentre gli stipendi a inizio carriera in produzione possono partire dai 4'500 franchi. Stessa cosa per l'industria farmaceutica, dove non è raro imbattersi in salari fino a 13mila franchi per i quadri e di 5-7mila franchi per il personale a inizio carriera. Sul fatto che lavorando nell’industria è possibile continuare a formarsi, fare carriera e ricevere salari alti, basta mostrare i "casi di successo" di alcuni apprendisti impiegati in industrie ticinesi oggi arrivati a posizioni di tutto rispetto, come general manager, direttore di azienda, responsabili di produzione o di team di ricerca, così come vicedirettori o ingegneri meccanici.

La promozione di AITI per la formazione professionale

Si inseriscono in questo contesto le numerose iniziative messe in campo da AITI per favorire il più possibile una formazione di qualità in linea con il mercato del lavoro, come ad esempio il progetto “Industria? We Like It!” promosso dal 2013 nelle scuole medie del Cantone per avvicinare i giovani e le loro famiglie alle professioni dell'industria, valorizzando l'importanza del settore industriale ticinese per l'economia cantonale tra la popolazione e il mondo della scuola, che fino a oggi ha coinvolto 7 scuole medie, 1’700 allievi e 100 genitori; il pomeriggio di approfondimento con tutti gli orientatori scolastici e professionali del Cantone organizzato il 1° ottobre 2015 per favorire un dialogo e un confronto costruttivo, basato sull'interazione e lo scambio di conoscenze, che possa servire a tutti gli attori coinvolti nella formazione (aziende, istituzioni e organizzazioni partner); le ripetute partecipazioni a EspoProfessioni in collaborazione con AMETI, dove In due edizioni AITI  ha avvicinato oltre 4mila i giovani e tante altre iniziative anche in campo universitario con l'USI, la SUPSI e di formazione continua.

Articolo di Andrea Bertagni, Formazione e Comunicazione AITI (www.aiti.ch)

La rubrica Scuola e Lavoro su liberatv.ch è a cura dell’associazione svizzera dei diplomati delle Scuole superiori specializzate ATST - ODEC-Ticino (www.atst.ch)

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