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Cronaca
25.07.2013 - 06:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Un'equipe medica dell'ospedale di Locarno nei guai per la morte di una donna

Otto medici e sei sanitari potrebbero essere riconosciuti responsabili professionalmente, e quindi indagabili per omicidio colposo, in seguito alla morte di una 68enne avvenuta nel 2010

LOCARNO - Otto medici e sei sanitari dell’ospedale La Carità di Locarno potrebbero essere riconosciuti responsabili professionalmente, e quindi indagabili per omicidio colposo, in seguito alla morte di una 68enne avvenuta la vigilia di Natale del 2010.

La donna morì a causa dell'eccessivo gas di scarico proveniente dalla caldaia dei vicini, che sono pure indagati per omicidio colposo, accumulatosi nella propria canna fumaria. A mettere nei guai lo staff medico dell'ospedale locarnese - secondo la RSI - ci sarebbe un’interpretazione poco approfondita degli esami effettuati per ben sette volte dalla vittima e dal suo coinquilino, che ha subito danni permanenti a causa dei gas novici.

La perizia effettuata dal professor Francesco Ventura, esperto di medicina legale dell’Università di Genova, incaricato dalla Magistratura di analizzare il caso, evidenzia come ci fossero tutti i presupposti per intervenire immediatamente per salvaguardare la salute delle persone coinvolt già agli inizi di dicembre, data dei primi controlli, in cui il tasso di monossido di carbonio era di gran lunga superiore alla media.

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