CAMORINO - "Continua ad acquisire forza l’ipotesi, lanciata da Giovanni Merlini con un’interpellanza al Consiglio federale, che l’Italia abbia violato gli accordi contro la doppia imposizione inserendo la Svizzera nella lista nera dei paradisi fiscali". Inizia così la presa di posizione del PLR che chiede nuovamente a Berna di passare dalle parole ai fatti.
"Date queste premesse è giunto il momento di agire - si legge nella nota del Partito di Rocco Cattaneo -. Il Governo federale deve finalmente togliere i guanti bianchi e quantomeno notificare formalmente all’Italia la violazione dell’accordo contro la doppia imposizione. Solo con questo primo passo sarà possibile attuare legalmente delle misure di ritorsione come ad esempio il blocco dei ristorni".
Il Partito Liberale Radicale "prende atto delle recenti rassicurazioni della Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf riguardo ai rapporti tra Svizzera e Italia a seguito dell’incontro avuto con il ministro Padoan, tuttavia si aspetta maggiore concretezza da parte dell’esecutivo federale. Per questa ragione chiede all’esecutivo cantonale di scrivere al Consiglio federale pretendendo l’immediata notifica della violazione dell’accordo contro la doppia imposizione a opera dell’Italia".
Considerata l’affidabilità e la rapidità di azione del partner, (è dalle pacche sulle spalle nell’incontro tra Gobbi, Bossi e Maroni, correva l’anno 2011, che si parla di una soluzione imminente), conclude la nota, "è necessario agire con assoluta risolutezza e coesione. Per questa ragione il PLR ritiene che il Consiglio di Stato, senza attendere la risposta all’interpellanza di Giovanni Merlini, agisca immediatamente segnalando al Governo federale la necessità di agire notificando quella che si presume essere una violazione degli accordi contro la doppia imposizione".
"I Liberali Radicali continueranno ad impegnarsi a tutti i livelli ribadendo che l’obiettivo per il Ticino è la disdetta pura e semplice dell'accordo sui frontalieri in maniera da mitigare il dumping salariale in Ticino e lasciare decine di milioni nelle casse di Cantone e Comuni. Per questa ragione prosegue la raccolta firme per la petizione popolare a sostegno dell’iniziativa per la disdetta dell’accordo sui frontalieri promossa dal PLR. Durante lo scorso sabato sono state raccolte in poche ore 2'000 firme a sostegno della petizione che chiede la disdetta dell’accordo su frontalieri a dimostrazione che i ticinesi sostengono la richiesta portata avanti dal PLR".
Red