Riceviamo e pubblichiamo questo contributo di Dario Kessel, titolare E-Aviation e responsabile dell’aviazione privata a Lugano Airport, che si inserisce nel dibattito in corso sul futuro dell'aeroporto di Lugano.
di Dario Kessel
Non se ne può veramente più. Ora tutti invocano la privatizzazione per far fronte agli impegni gestionali dell’ormai malato terminale Lugano Airport.
La politica ha fatto cilecca ed ora ci pensino i privati! In fondo sono loro che usano l’aeroporto e non noi politici, sembra essere la posizione di chi sta nelle stanze dei bottoni.
Orbene, la mia società E-Aviation Swiss, da tre anni svolge il compito importante e vitale della gestione del traffico business che genera, come ormai anche i paracarri sanno, il 75% dell’introito dell’intero aeroporto. E-Aviation è una ditta privata che ha investito centinaia di migliaia di franchi e che foraggia le casse di Lugano Airport.
L’ipocrisia: E-Aviation è privata, ha raddoppiato il volume d’affari dell’aviazione commerciale privata (non di linea) e da agosto non potrà più operare a Lugano perché non è di gradimento del direttor Alessandro Sozzi e del Consiglio di amministrazione. Ma non credo che dovrebbe fare una guerra personale sulle spalle del contribuente. Se i politici luganesi intervistati in questi giorni dal Giornale del Popolo, da Roberto Badaracco a Martino Rossi, invocano la privatizzazione dell’aeroporto, perché l’ente pubblico non ha soldi da investire, perché la E-Aviation non va bene? Abbiamo sbagliato in qualche cosa? Si preferiscono magari società straniere perché più facilmente controllabili? Non sarebbe meglio, piuttosto, continuare con la nostra azienda che è ben inserita e benvoluta dall’utenza e àa lavoro a 13 collaboratori svizzeri? Ed eventualmente affiancare alla E-Aviation altri investitori? La risposta la lasciamo al buon senso!