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18.04.2014 - 08:070
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Referendum Expo 2015, Bignasca tira dritto: "In vent'anni mio fratello non ha mai chiesto a Borradori il permesso di fare un referendum"

Il coordinatore della Lega conferma la raccolta firme nonostante i mal di pancia interni: "Ci metterò un attimo a raccoglierle"

LUGANO - Attilio Bignasca tira dritto sul refrendum contro la partecipazione del Ticino ad Expo 2015. Nonostante i mal di pancia interni provocati dalla decisione di raccogliere le firme contro il credito di 3 milioni e mezzo votati dal Gran Consiglio, il coordinatore della Lega non sembra intenzionato a fare marcia indietro, anzi sembra più convinto di prima. In una scoppiettante intervista rilasciata ai colleghi della Regione, Bignasca torna innanzitutto sulle dimissioni da capogruppo di Michele Foletti. Dimissioni annunciate subito dopo il lancio del referendum: "Foletti ha rimesso il mandato per altri motivi, non ultimo perché è troppo impegnato" risponde il coordinatore della Lega. Bignasca rivendica il fatto che la Lega aveva proposto un exit strategy al Parlamento per evitare il referendum: ovvero il dimezzamento del credito che avrebbe salvaguardato parte dei progetti ticinesi e la partecipazione al Padiglione della Confederazione a Milano. "Ma se le proposte della Lega vengono considerate una m...", io che ci posso fare, lascia intendere Bignasca, sottolineando come la maggioranza del Gran Consiglio abbia risposto picche. Il coordinatore della Lega, nella conversazione con il quotidiano bellinzonese, torna anche sull'atra crepa interna prodotta dal lancio del referendum: il fallimento del progetto Trenhotel, annunciato dalla stessa municipale leghista Roberta Pantani: "Rispondo con le stesse parole che ho detto in Gran Consiglio: se loro vincono il referendum locale e passa al contempo quello cantonale, i 250’000 mila franchi glieli trovo io". Infine, la parte più "piccante" dell'intervista, è quella legata a Lugano e alle critiche sulla raccolta firme giunte dal sindaco Marco Borradori, che ha chiesto un chiarimento politico al suo coordinatore: "In vent’anni di Lega - risponde Bignasca - mio fratello non ha mai chiesto a Borradori se fare o no un referendum. Lugano si lamenta? E allora perché non hanno messo nulla per l’Expo nel preventivo di quest’anno?". Infine, nessun dubbio sul successo del refrendum: "A raccogliere le firme ci metto un attimo", assicura il coordinatore di via Monte Boglia.
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