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Cronaca
30.06.2014 - 07:190
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lamone, se ne va Don Luis: “Accusato di essere il prete dei terroni, il sospetto di razzismo c’è”

Il vicario del comune del Luganese ha deciso di partire in direzione Basilea. La comunità cattolica locale ieri ha manifestato a sostegno del prete, avversato invece dalla Parrocchia e dai fedeli ‘ticinesi’

LAMONE – “Mi hanno detto: quello è il coro di Mesoraca, non è il coro della chiesa”. È stata probabilmente questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le parole sono quelle di don Luis Reyes, vicario sudamericano di Lamone che ha deciso di lasciare il comune del Luganese e trasferirsi a Basilea. Lo riporta la Regione.
 
Ieri sul sagrato un centinaio di persone hanno manifestato in suo favore, chiedendogli di restare, ma senza successo: anche una tentata mediazione del vescovo Valerio Lazzeri non ha avuto successo, come ammesso dal diretto interessato. 

La decisione nasce dall’ostracismo della Parrocchia riscontrato dal prete nei confronti della proprie attività, come appunto quella del coro. In parole povere, la parrocchia lo accuserebbe di occuparsi essenzialmente della comunità calabrese, da sempre molto presente a Lamone, trascurando la componente maggiormente ‘ticinese’. 

“Potrei avere il sospetto che c’è un certo razzismo nella comunità” ha affermato sconsolato al quotidiano il vicario partente, che lascia una Parrocchia ben frequentata, grazie proprio a diverse sue iniziative, come la riattivazione dell’oratorio, l’organizzazione di un presepe vivente, la creazione del corso e altre attività. Che però non sono piaciute a tutti… 

red

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