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21.07.2014 - 07:070
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Strada veloce sul Piano, Sergio Savoia ci scrive: "Non è colpa degli ambientalisti ma di Berna se tutto si è fermato"

Il coordinatore dei Verdi replica al nostro articolo "45 minuti da Cadenazzo a Quartino". "Il problema è la bocciatura della vignetta a 100 franchi e le doppie canne in galleria"

BELLINZONA – Dopo il nostro articolo di sabato dal titolo “Lo scandalo del Piano, sono passati sette anni dal voto e siamo ancora ai bla-bla”, dedicato al collegamento veloce tra Locarnese e autostrada (leggi l’articolo correlato), il coordinatore dei Verdi scrive a liberatv e dice la sua. In particolare nega che da parte delle associazioni o dei politici ambientalisti si stia frenando la progettazione del nuovo tracciato dopo la bocciatura della Variante 95 nel 2007.
Ecco il testo della lettera di Savoia.

“Caro Marco,

sulla questione "post Variante 95" se siamo fermi non è certo per colpa degli ambientalisti - su questa cosa mi spiace ma sei male informato e il tuo articolo ne risente.
Francesco Maggi potrebbe spiegarti quanto noi abbiamo fatto per fare avanzare il dossier, ancora prima del voto di sette anni fa, e poi dopo nel gruppo di contatto tra il CdS e i referendisti (in cui non erano rappresentati solo gli ambientalisti ma per esempio anche i contadini del Piano).

Se siamo fermi si deve essenzialmente alla bocciatura popolare della vignetta a 100 franchi, che ha lasciato senza soldi le opere stradali, e alla decisione dell'USTRA di pretendere doppie canne per tutte le gallerie previste dalla variante che passa sotto i comuni.

Da quando sono state definite le diverse varianti che sono state inviate a Berna gli ambientalisti non ci hanno più messo naso. I ritardi son tutti bernesi in questo caso.

Infine, l'incazzatura da parte degli ambientalisti (a cui si fa rierimento nel nostro articolo, ndr) è dovuta al fatto che alcuni vorrebbero prendere in ostaggio il parco del Piano per fare pressione in favore di un collegamento. 

La questione del Parco è semplice e ben ha fatto Maggi ad arrabbiarsi: si tratta di un tema completamente distinto e la creazione del parco non peggiorerebbe né migliorerebbe la viabilità, ma permetterebbe di rendere più attrattiva la regione e avrebbe conseguenze positive per la qualità di vita, il turismo e l'economia. Bloccare quel messaggio per fare pressione, oltretutto sul soggetto sbagliato (visto che la decisione viene presa ormai a Berna e non qui da noi) è politicamente poco avveduto”.

Sergio Savoia

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