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Cronaca
25.07.2014 - 12:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Prostituzione in zone residenziali, un lettore: “Anche a Cadenazzo il disagio è palpabile: ormai siamo il bordello del Ticino!”

“Il Cantone (Dipartimento del Territorio) ci mette del suo: riesce a dare preavvisi favorevoli alle richieste di trasformazioni in postribolo ai bordelli in zona residenziale mentre nega quelle nei "fuori zona". Gran bella strategia...”

CADENAZZO – L’esercizio della prostituzione a sud delle Alpi ha fatto, sta facendo e farà sempre discutere. Recentemente sono balzati agli onori delle cronache i casi di Lugano, dove, a causa dei disagi causati dalle prostitute piazzate negli appartamenti in zone residenziali, la Città è intervenuta con il pugno di ferro e si appresta a varare delle linee guida per arginare il fenomeno. Un disagio che però non riguarda solo gli appartamenti, ma anche i locali rimasti aperti dopo l’operazione Domino, che però non hanno i necessari permessi, come ci scrive un lettore (nome noto alla redazione ndr) proprio del paese ai piedi del Ceneri, che provocatoriamente si chiede: “Bellinzona e Lugano hanno risposto con decisione alle situazioni ambigue (a Bellinzona è tutto chiuso, a Lugano sta crescendo la protesta), mentre la posizione del Municipio di Cadenazzo diventa sempre più sospetta. Come mai a Lugano e a Bellinzona si può intervenire in poco tempo mentre a Cadenazzo non si può?”

“La gente – prosegue il lettore riferendosi sia agli appartamenti che ai locali – è stufa di sopportare il degrado e il traffico generato da queste attività e dalla presenza dei bordelli illegali. A Cadenazzo sono tutt'ora aperti i locali Hollywood, Belvedere e Ronco. Senza uno straccio di licenza. Cadenazzo è di fatto diventato il put****io del Ticino”.

Sempre secondo l’autore della segnalazione i cittadini si aspettano a breve importanti e decisive novità in merito alla regolamentazione dell’attività dei bordelli nel comune, “ma il Municipio sembra non avere fretta. Anche malgrado una recente sentenza del tribunale federale!”

C’è poi spazio ancora per una constatazione prettamente economica e una proposta di soluzione: “Tra l'altro: sapete quanto incassa il comune di Cadenazzo da tutto questo andazzo? Pochissimo, ma va bene così… Ma perché non facciamo come per le case da gioco? 3-4 postriboli distribuiti sul territorio ticinese, tutto in regola, tasse pagate regolarmente (questa volta). E che siano lontano dai centri abitati, accidenti!” 

Ed è infine proprio la vicinanza alle zone residenziali, come nel caso di Lugano, che fa dubitare il nostro lettore anche dell’operato del Cantone: “Il Cantone (Dipartimento del Territorio) ci mette del suo: riesce a dare preavvisi favorevoli alle richieste di trasformazioni in postribolo ai bordelli in zona residenziale mentre nega quelle nei "fuori zona". Gran bella strategia...”

red 

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