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26.07.2014 - 08:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Rusconi: "Sulla Libera circolazione calma e gesso: crollerà da sola. Referendum sulla tassa sul sacco? Ci pensiamo..."

Intervista al Consigliere Nazionale dopo il "niet" ufficiale dell'Unione Europea alla richiesta di Berna di rinegoziare l'accordo. E sul nuovo balzello cantonale proposto da Claudio Zali...

LUGANO/BERNA - Da quando a Berna è giunta la letterina da Bruxelles con il "niet" ufficiale dell'Unione Europea alla richiesta del Consiglio Federale di rinegoziare l'accordo di libera circolazione in ossequio con quanto deciso dal popolo svizzero il 9 febbraio, politici e analisti hanno sentenziato che, sì, ecco, ci siamo: i nodi sono al pettine e il muro contro muro, se non lo scontro, è dietro l'angolo. Pierre Rusconi, invece, ha un'altra opinione.  

"Le cose stanno procedendo in modo del tutto prevedibile e per noi non si stanno mettendo affatto male. Dobbiamo solo mantenere la calma e dare tempo al tempo", dice il Consigliere Nazionale UDC.

Una lettura dei fatti sorprendentemente positiva la sua. Ma ora la palla è nel nostro campo: cosa dobbiamo fare?
"Non ci potevamo certo aspettare che alla prima richiesta ci dicessero: ok, rinegoziamo subito. La Svizzera prima di tutto deve aspettare l'insediamento della nuova Commissione europea. La posizione espressa in queste ore è quella di politici che stanno uscendo dalla scena come Barroso o la signora Ashton. Perciò aspettiamo con pazienza che venga nominato il nuovo governo dell'Europa che, inevitabilmente, dovrà tener conto anche del nuovo Parlamento in cui sono ben rappresentati partiti politici che sulla Libera circolazione la pensano come noi".

Magari la nuova Commissione potrà avere un approccio meno rigido nella forma, ma è difficile immaginare che facciano una giravolta di 360 gradi su un punto per loro "non negoziabile" come la Libera Circolazione. D'altra parte sono espressione di Governi nazionali che non cambieranno a breve.  
"Non ho detto che mi aspetto un cambio di rotta totale. Dico solo che noi non dobbiamo avere nessuna fretta ed è saggio avviare la macchina diplomatica quando ci sarà la nuova Commissione. Dopodiché nei prossimi tre anni, il tempo di attuazione dell'iniziativa, l'Europa dovrà riflettere a fondo sulla Libera circolazione. Paesi fondatori come Germania, Belgio, Inghilterra, solo per citarne alcuni, si stanno già muovendo autonomamente per limitare in qualche modo gli effetti negativi di questo accordo. E quando lo faranno noi gli diremo: state facendo quello che noi abbiamo fatto, quindi che problema c'è?".

Pensa che la Svizzera debba rescindere l'accordo di Libera circolazione?
"Adesso no, ribadisco, calma e gesso: non c'è niente che ci metta fretta. E la fretta è una cattiva consigliera. La Libera circolazione in Europa crollerà da sola: dobbiamo solo avere pazienza". 

Se fra tre anni non sarà cambiato nulla l'iniziativa entrerà in vigore automaticamente, dunque saremo costretti a far saltare l'accordo sulla Libera circolazione.
"E a quel punto se le cose non saranno cambiate lo faremo. Dopo starà all'Europa decidere se far scattare la clausola ghigliottina per far decadere tutti gli altri accordi. Non credo che succederà. Per farlo serve l'unanimità dei Paesi e la mossa non converrebbe né a noi né a loro".

Ma se accadesse...
"Guardi, casomai ci sono tre anni di tempo per prepararsi anche a questa ipotesi che è la peggiore. Ma, lo ribadisco: lo è sia per noi che per loro. Detto questo abbiamo appena fatto un accordo con la Cina e ne stiamo facendo uno con l'India. Nessuna di queste due super potenze ha un accordo bilaterale con l'UE e neppure gli Stati Uniti ce l'hanno. Il mercato Europeo non sarà più centrale per noi. Potremmo andare avanti bene anche senza accordi con l'UE, pur con qualche difficoltà. Non è una questione di vita o di morte". 

Un'altra ipotesi calda è quella che si vada a votare di nuovo.
"Non c'è dubbio che il Consiglio Federale vuol dare la colpa agli svizzeri per una scelta che invece io considero all'avanguardia e che presto adotteranno altri Paesi in Europa. Un nuovo voto sarebbe demenziale, ma penso che il Governo e i partiti di centrosinistra ci proveranno".

E a quel punto?
"Minacceranno la popolazione, come già hanno fatto in passato, dicendo che se non accettiamo la Libera circolazione crolla tutto. Ma sono dei timorosi e subiscono le pressioni di poche lobby potenti. Invece l'unica lobby da ascoltare in Svizzera è quella del popolo. E se si dovesse rivotare sono ottimista: gli svizzeri detestano i ricatti. Una nuova consultazione popolare è più un pericolo per loro che per noi. La democrazia diretta non può essere sacrificata su nessun altare, meno che mai su quello dell'Europa. E mi pare che sia a livello federale che cantonale goda di ottima salute. Vedo una crescita positiva di referendum e iniziative ". 
 
A questo proposito, un'ultima domanda: è vero che l'UDC ticinese sta pensando al referendum sulla tassa sul sacco cantonale proposta da Claudio Zali?
"È un'ipotesi su stiamo riflettendo seriamente visto che la Lega non lo sta facendo….Personalmente sono favorevole".

AELLE

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