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Cronaca
15.08.2014 - 07:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Fosco Spinedi: "Vi spiego perché luglio 2014 è stato il più brutto di sempre. E perché l'intera estate si candida ad esserlo"

Anche nei prossimi giorni il tempo non si stabilizzerà. E aumenta l’imprevedibilità, con un autunno e un inverno più asciutto. Un problema per gli agricoltori, che non possono più fare affidamento sulle statistiche. Intervisa all'esperto di Meteosvizzera

LOCARNO - “Scusi, posso aggiungere ancora un dettaglio?” L’interlocutore è Fosco Spinedi di Meteosvizzera, interpellato per avere spiegazioni del perché il mese di luglio sia stato il peggiore di sempre. “Guardando il tempo di agosto, date le piogge previste, si rischia che l’estate 2014 sia la più brutta mai registrata da 150 anni a questa parte”.

Insomma, c’è davvero poco di cui rallegrarsi. Ma come mai si è vissuto un luglio che di estate sapeva ben poco? “La causa diretta è il mancato influsso dell’alta pressione dell’Anticiclone delle Azzorre, che non essendo presente sul continente ha lasciato aperto lo spazio alle perturbazioni provenienti da nord ovest. Il perché di questa assenza è più complicato da spiegare ma fa riferimento alla circolazione generale delle correnti nell’atmosfera, più precisamente nell’emisfero nord, che solitamente in questa stagione sono diverse da come le abbiamo osservate quest’anno.”

Non solo il Ticino è stato sommerso dall’acqua. Spinedi conferma che anche al Nord delle Alpi sono stati battuti certi poco invidiabili record: massimo di precipitazioni per luglio, per esempio. Insomma, la fascia del Nord Europa ha conosciuto un’estate da incubo dal punto di vista meteorologico.

E pensare che si fa un gran parlare del riscaldamento globale, causato principalmente dalle attività dell’uomo. “Ha detto bene, riscaldamento globale,” fa notare Spinedi, “ovvero a livello planetario. Se una regione, pure grande come il Nord Europa, conosce un anno con temperature inferiori, ciò non significa che sia cosi ovunque. Infatti, il nostro fresco è stato bilanciato dal caldo nell’Ovest degli Stati Uniti”.

Viene spontaneo chiedersi se questi mesi siano stati un’eccezione, o se ci si dovrà abituare a estati del genere. “Un cambiamento climatico stagionale non implica lo stesso tipo di temperature anche nel futuro. Temperature che, vorrei sottolineare, sono state sì inferiori alla media ma non di molto. Siamo noi a livello epidermico che le percepiamo come fredde, perché di notte abbiamo registrato una media di 18 gradi, quando solitamente tocchiamo i 20. Ad ogni modo, si rischia una variabilità maggiore, con più contrasto fra una stagione e l’altra. Può darsi, dunque, che avremo un autunno e un inverno asciutti. Di solito da noi le stagioni più piovose sono la primavera e l’autunno, ora c’è un’imprevedibilità maggiore.” Un bel grattacapo soprattutto per gli agricoltori. “Infatti” conferma Fosco Spinedi, “a livelli di piantagioni e semine non si può più fare affidamento sulle statistiche

Prima di concludere la chiacchierata, si tenta ancora di ottenere una buona notizia: come sarà il tempo nei prossimi giorni? “Per una decina di giorni non cambierà regime, si proseguirà nell’instabilità. Avremo cinque giorni con il periodo asciutto più prolungato, poi non si raggiungerà però un tempo stabile”.

No, non è proprio destino. Meglio dimenticarsi creme solari e bagni nel lago. Sarà per l’anno prossimo, ci si augura, Anticiclone delle Azzorre permettendo. 

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