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Secondo Me
15.08.2014 - 12:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Sergio Savoia: "Oggi la maggioranza degli animatori sono frontalieri? Beh, non stupitevi che i ticinesi vi abbandonino..."

SECONDO ME: Lo storico ex animatore della RSI fustiga la Rete1: "Ormai sembra la Costa Concordia: ecco 10 consigli per non affondare"

di Sergio Savoia*

Ne avevo parlato qualche mese fa, della crisi della Reteuno. Passato qualche mese, la situazione è perfino peggiorata. Il panico si diffonde nei corridoi mentre quella che una volta era l'ammiraglia della RSI oggi sembra la Costa Concordia: imbarca acqua da tutte le parti e ha perso un quarto della propria quota di mercato. Il suo futuro è di essere trainata in secco e smantellata? O c'è la possibilità di salvarla ancora? Difficile, se quelli che hanno fatto il danno sono gli stessi cui si chiede di trovare le soluzioni. Come ricorderete non è stato chiesto a Schettino di rimettere la Costa in galleggiamento e rimorchiarla a Genova.

Come qualcuno ricorda ho lavorato per 24 anni per la radio, diciassette dei quali alla RSI (tutte e tre le reti, con prevalenza di Rete 3 e Rete 1). Penso di capirci qualcosa e potermi permettere qualche fraterno consiglio a chi, in questi giorni, sta scuotendosi la testa per trovare una soluzione. Ce ne saranno altri. E, pensa un po', è tutto gratis.

I 10 consigli

1. Vedete di non perdere altri ascoltatori. Al contrario della televisione gli ascoltatori cambiano malvolentieri emittente radiofonica. Ma una volta che l'hanno fatto non tornano indietro. Quindi, primo obbiettivo: limitare le perdite. Vuol dire musica sicura, i migliori animatori, e un po' più di sintonia con il paese reale.

2. Meno gente al microfono in animazione. Non è come fare le michette, le personalità radiofoniche non sono intercambiabili come i montatori di frigoriferi. Meno animatori e più sostegno di redazione. Scegliete quei tre che non fanno proprio tristezza, trovategli una mini redazione di sostegno e mollate per sempre il concetto di "flusso". Ci vogliono programmi, santa la mia mamma!

3. Basta con "radio Wikipedia". Se i vostri animatori non sanno fare altro che leggere notiziuole tirate giù da internet che il 75% degli ascoltatori si è già potuto leggere per conto proprio, vuol dire che avete assunto gli animatori sbagliati. Ditegli grazie, spostateli in fonoteca e prendete gente che non si faccia male con i congiuntivi e sappia com'è fatto un libro.

4. Qualità delle voci. Qui si è fatto l'errore degli errori. Voci levigate e intercambiabili per l'animazione (le stesse da qui a Reggio Calabria) e voci "grezze" per l'informazione. Bisogna fare il contrario. In animazione ci può stare anche quello con l'accento e la parlata strascicata, se è divertente (Jovanotti aveva la "s", Matteo Pelli pure ma sono bravi e funzionano bene). A leggere le notizie, invece, ci vogliono dizione e lettura perfette. Anche qui: se avete assunto giornalisti che non sono in grado di leggere bene le notizie che hanno scritto avete fatto un grosso errore. Meno lauree in "scienze della comunicazione" e più talento radiofonico! Prendete dei lettori e non mandate i giornalisti al microfono finché non hanno imparato a parlare bene.

5. La musica non è un modo per riempire gli spazi vuoti. Se non avete persone in grado di andare al microfono e dire cose intelligenti e coinvolgenti sui dischi che vengono messi, assumete qualcuno che gliele scriva. La frase "Adesso un breve stacco musicale" dovrebbe comportare dai tre ai cinque anni di reclusione.

6. Il dogma per cui due parlati non possono stare vicini fa sì, tra le altre cose, che si rinunci a usare quei 45" prima del RG per fare promo. È uno dei tanti dogmi sbagliati. La gente ascolta la radio per le parole, non per la musica, altrimenti uno mette su Spotify o il proprio cd. Le parole in radio sono fondamentali e devono quindi essere parole fatte bene. A proposito: le promo o sono divertenti o evitate di farle. La gente mica prende appunti per ricordarsi quando va in onda la Squadra Esterna.

7. Gli animatori devo essere di qua, locals. Non potete prendere gente che dopo la sua fascia torna ad abitare a Cantello, legge solo Repubblica, conosce morte e miracoli del parlamento italiano ed è convinta che tutti i ticinesi vadano a fare il bagno all'Idroscalo (per non parlare dell'accento insubrico). Il radicamento nel territorio è l'unico vantaggio competitivo della Rete 1. Perso quello, raccomandate l'anima al creatore. Oggi la maggioranza degli animatori sono frontalieri? Beh, non stupitevi che i ticinesi vi abbandonino...

8. Quelli che hanno creato il problema non possono risolverlo. È il "Paradigma Schettino". A buon intenditor...

9. Gli americani parlano di "air personalities", cioè personalità radio. Quelle che vi mancano, insomma. Anche questo non è un caso. Decenni a selezionare persone che non disturbano hanno prodotto questo risultato. Cambiare rotta sarà dura, visto che buona parte dei selezionatori sono ancora lì e si sentono minacciati dal talento, essendo dei mediocri loro in primis.

10. Onestà. Ammettete di avere un problema e riconoscetene la dimensione in maniera trasparente di fronte al paese. Paghiamo la tassa di ricezione e i vostri stipendi. Abbiamo diritto di essere trattati da adulti.

*articolo tratto dal blog savoia.ch

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