ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
31.08.2014 - 15:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Sussidi di cassa malati agli stranieri con permesso B, Beltraminelli a Quadri: "Ci vuole più rigore nel dare i permessi"

Il ministro della socialità: "Chi ha un permesso di residenza ha gli stessi doveri degli svizzeri e quindi anche gli stessi diritti. In ogni caso, a fronte di 17 milioni di sussidi queste persone versano 40 milioni di premi"

LUGANO – “Non possiamo fare discriminazioni. Le leggi sono chiare, come sono chiari i parametri per ottenere i sussidi di cassa malati”.

Il direttore del Dipartimento socialità, Paolo Beltraminelli, replica così al consigliere nazionale Lorenzo Quadri che sul Mattino di oggi (leggi l’articolo correlato) ha sollevato la questione dei 17 milioni di franchi di sussidi che il Cantone versa ogni anno agli stranieri titolari di permessi B. Una spesa sociale da tagliare subito, ha concluso Quadri.

“Anche i titolari di permessi B, permessi che vengono concessi a persone che risiedono in Ticino da meno di 5 anni, hanno l’obbligo di pagare la cassa malati, che in Svizzera è un’assicurazione obbligatoria. Quindi, se hanno questo obbligo, hanno anche il diritto di ricevere i sussidi, se rientrano nei parametri di reddito stabiliti dalla legge. Esattamente come i cittadini svizzeri”.

Piuttosto, aggiunge Beltraminelli, se si vuole affrontare questo problema, bisognerebbe agire a monte, vale a dire stabilire criteri più severi per la concessione dei permessi B. “Ma questo è un tema del Dipartimento delle istituzioni diretto dal collega Norman Gobbi. Non certo del mio Dipartimento. Posso comunque dire che da qualche tempo a questa parte si guarda con maggiore attenzione ai singoli casi e si cerca di frenare la concessione di permessi B a persone che vanno poi a carico della socialità”.

In sostanza, Beltraminelli condivide le preoccupazioni di Quadri sulla crescente spesa sociale, ma ritiene che la soluzione passi nel caso specifico da un maggior rigore nella concessione di permessi B, la cui condizione è l’autosufficienza economica di chi li richiede.

Beltraminelli sottolinea anche un altro elemento. “Le circa 8'000 persone a cui si riferisce Quadri – spiega - pagano molti più premi rispetto ai sussidi che ricevono. A fronte dei 17 milioni di sussidi pagano circa 40 milioni all’anno in premi. Contribuiscono quindi a finanziare la nostra assicurazione malattia. E in genere sono persone giovani e sane, che non pesano molto sul bilancio sanitario. Però, è chiaro, avendo nella maggior parte dei casi un reddito disponibile non molto elevato, hanno diritto ai sussidi. Per questo, bisogna agire semmai sui criteri per la concessione di permessi”.

Il ministro della socialità rileva inoltre che tra i circa 8'000 stranieri beneficiari di permessi B ci sono anche coniugi di cittadini svizzeri, in genere donne che si sono sposate con ticinesi, e che spesso hanno creato una famiglia.

“L’aiuto sociale ha regole uguali per tutti – dice -. Comunque, laddove possiamo interveniamo per cercare di contenere l’esplosione della spesa. L’anno scorso, per esempio, abbiamo eliminato il sussidio di cassa malati agli studenti stranieri, che prima ne beneficiavano, in quanto obbligati anche loro, in qualità di residenti, a pagare la cassa malati. Tramite l’università abbiamo una soluzione con un’assicurazione complementare”. 

emmebi

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
permessi
beltraminelli
quadri
sussidi
cassa
stranieri
concessione
socialità
b
permesso
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved