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02.09.2014 - 07:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Posteggi, Zali risponde alle accuse e chiarisce: “O questa tassa o un aumento delle imposte per tutti”

Il ministro del Territorio ridimensiona la portata della sua proposta, al centro delle ire del mondo economico: “È un prelievo modesto che non finirà per minare la concorrenzialità. Su questo punto è stata prestata notevole attenzione”

BELLINZONA – O il balzello, o aumento delle tasse per tutti. Questo, in sostanza, il commento rilasciato al Corriere del Ticino dal ministro del Territorio Claudio Zali a margine dell’incontro avvenuto ieri a Bellinzona per discutere della tassa a carico dei grandi generatori di traffico.

Tassa che, ricordiamo, da quanto emerso nel corso della riunione, non andrà solo a colpire le attività commerciali che provocano grandi spostamenti (oltre mille al giorno), ma anche quelle che generano un flusso di 50, 100 movimenti, comprendendo quindi anche le piccole e medie aziende. Fatto questo che ha alimentato notevolmente le ire dei rappresentanti delle associazioni economiche (e non solo), già scatenatisi contro la proposta del ministro negli scorsi giorni (vedi suggeriti).

Ire che però Zali ridimensiona, dichiarando al CdT di aver riscontrato pareri “moderatamente contrari”, ma, ribadisce, “ho fatto presente che occorre essere coscienti che ci sono delle precise esigenze del Cantone e che l’alternativa rimane quella di andare a votare e aumentare le tasse a tutti i cittadini”.

In ballo infatti, ricorda il ministro, c’è la soglia del 4% per il disavanzo del Cantone che, se superata, farebbe, in ultima battuta, scattare il moltiplicatore di imposta cantonale. L’obbiettivo dichiarato del Governo è quindi quello di contenere il preventivo entro questo limite e i 12 milioni che la tassa frutterebbe aiuterebbero nello scopo.

Zali però ridimensiona il peso che questa proposta avrebbe: La “commisurazione dell’importo avviene sulla base del numero dei posteggi, con un prelievo modesto (ossia tra 50 centesimi e 1 franco al giorno). È comunque un prelievo che, per entità e natura, si presta ad essere ribaltato sul dipendente o sull’utenza, ma in misure di pochi centesimi ciascuno. L’importo è vincolato alla copertura parziale del deficit dei trasporti pubblici che ammonta a circa 60 milioni. E non finirà per minare la concorrenzialità della nostra economia. Su questo punto è stata prestata notevole attenzione”.

Infine Zali, su esplicita domanda, risponde all’accusa di esser “il ministro leghista delle tasse”.

“Come Governo – spiega – ci siamo imposti di presentare un preventivo entro il limite del 4% per scongiurare un rincaro generalizzato delle imposte. Per perseguire questo obiettivo andavano fatte riduzione di spese e introdotte nuovo fonti d’entrata”.

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