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30.10.2014 - 15:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

I massoni candidati devono dichiarare la loro appartenenza all'Ordine? Grandini: "Provocazione ingiustificata che lede la sfera privata"

L'ex presidente del PLR di Lugano, volto pubblico della massoneria: "Ai Liberi Muratori deve essere riconosciuta la facoltà di liberamente dichiarare (o no) la loro appartenenza"

LUGANO - I massoni che si candidano alle elezioni devono dichiarare la propria appartenenza all'Ordine? La domanda è al centro di un dibattito nuovo e antico. Nel senso che sulla questione si discute da un po' ma di recente la tematica è tornata di nuovo in auge. Il settimanale del PLR Opinione Liberale propone oggi alla domanda una risposta (di parte), pubblicando un articolo firmato da uno dei volti pubblici della massoneria in Ticino: Giorgio Grandini. L'ex presidente della sezione liberale radicale di Lugano si schiera ovviamente tra i contrari all'autodenuncia da parte dei candidati massoni alle Cantonali. "Recentemente la stampa locale - che dimostra spesso di nono conoscere la Massoneria e essere influenzata da visioni "deviate" sul movimento - lancia allarmistiche campagne contro i "Liberi muratori", sospetti di appartenere ad una sorta di "setta segreta" (dedita agli affari), inconciliabile con i principi di trasparenza politica, che regolano lo "Stato laico e democratico", esordisce Grandini che sottolinea come la massoneria non sia una religione che impone dogmi ai propri adepti ma bensì una filosofia. L'ex numero uno del PLR di Lugano elenca quindi i benefici che l'Ordine ha portato al nostro Paese: "Lo Stato moderno svizzero - annota su OL - è il frutto dell'impegno di Massoni (il primo presidente della Confederazione fu un Libero Muratore). Anche il Ticino democratico deve molto della sua Storia migliore a personaggi del calibro di Emilio Bossi, Romeo Manzoni e Brenno Bertoni, che erano fieri Massoni". Quindi Grandini viene al punto della questione: "Pretendere ora dai candidati Liberi Muratori di autodenunciare la loro appartenenza all'Ordine per poter figurare sulla lista di un Partito alle prossime elezioni cantonali, costituisce una provocazione ingiustificata ed arbitraria, che lede la sfera privata…Ai Liberi Muratori deve, per contro, essere riconosciuta - come ad ogni cittadino eleggibile - la facoltà di liberamente dichiarare (o no) la loro appartenenza ad un movimento o ad un'associazione". Infine un'ultima stoccata non priva di sarcasmo: "Per tranquillità di tutti, rilevo d'altronde come il Libero Muratore, al momento della sua iniziazione, prometta solennemente di rispettare le le leggi del proprio Stato e di difendere la propria Nazione".
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