MILANO - Il mondo del calcio celebra oggi i 50 anni di Marco Van Basten. Secondo molti, dopo il duo Pelè-Maradona, nella classifica dei migliori calciatori del mondo viene lui, il Cigno di Ultrecht. I portali web di Milan e Ajax gli hanno dedicato un tributo speciale. Lo stesso hanno fatto le principali testate sportive del mondo. La Gazzetta dello sport ha elencato i 50 motivi che hanno fatto di Van Basten un mito della storia del calcio. Eccone alcuni.
Fa parte del trio Gullit-Van Basten-Rijkaard, un’epoca in tre nomi.
Era un prodotto unico, originale: i due-tre giocatori più forti del mondo non erano mai stati alti uno e novanta.
Ha segnato 124 gol in 85 partite con il Milan (quelle in cui ha segnato, non le presenze totali).
È stato il primo centravanti a vincere tre Palloni d’oro. Due li ha regalati.
Giocava a bridge e a cricket, suonava uno Steinway, studiava il tennis. Chiedete a Messi che passioni ha fuori dal calcio.
Piace anche a chi legge la Gazzetta dall’ultima pagina. Gioca bene a golf e correva i 100 in meno di 11 secondi.
Quando si è ritirato, ha fatto piangere Sacchi e Capello. Non sono due dal fazzoletto facile.