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Cronaca
17.12.2014 - 08:540
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lugano-Agno: l’opzione dei lavori in notturna sulla pista non piace, l’aeroporto dovrà chiudere i battenti per dieci giorni

La data dei lavori non è stata ancora fissata, ma la modalità indicata dai tecnici della Città trova il malcontento degli operatori commerciali: “Causerebbe a noi e agli altri fruitori delle gravi ripercussioni organizzative e finanziarie”

LUGANO – Il momento è giunto: la pista di Lugano-Agno va riasfaltata, ma sulle modalità di azione si apre qualche spaccatura. La Città, come riporta oggi il Corriere del Ticino, sembrerebbe infatti aver scartato l’opzione ‘in notturna’. I lavori andranno quindi fatti in diurna, con una conseguente chiusura, si parla di una decina di giorni, dello scalo; opzione che, va da sé, non lascia contenti gli operatori commerciali attivi sullo scalo.

Contrarietà riemersa anche nel corso dell’incontro avuto, nei giorni scorsi, la direzione di Lugano Airport e le compagnie aeree presenti, per discutere della situazione. Come aveva già dichiarato Etihad Regional allo stesso CdT, la chiusura “causerebbe a noi e agli altri fruitori, in primis i passeggeri, delle gravi ripercussioni organizzative e finanziarie”.

La scelta di non operare di notte, deriva però dal parere negativo espresso a riguardo dai tecnici interpellati dalla Città. In questo caso, l’opera verrebbe realizzata a spezzoni, lavorando dalle 22.30 alle 5 del mattino, con il conseguente rischio, lavorando a spezzoni, di creare dislivelli. “Rischieremmo di ottenere un risultato qualitativamente inaccettabile”, ha spiegato al CdT il direttore dello scalo Alessandro Sozzi aggiungendo che “l’unico modo per fare un buon lavoro è intervenire durante il giorno con una stesura dell’asfalto completa”.

La pista però “non sta crollando”, ha specificato ancora Sozzi, chiarendo che Lugano Airport in ogni caso valuterà insieme alle compagnie aeree quale sarà il periodo migliore in cui eseguire i lavori, creando il minor impatto possibile. “Nemmeno noi siamo felici di questa soluzione: ogni giorno di chiusura significa perdita di passeggeri e fatturato. Tuttavia sono situazioni che si possono presentare nella gestione di un aeroporto”, ha dichiarato ancora facendo poi l’esempio dello scalo di Firenze, che in passato restò chiuso per tre mesi a causa di lavori di lavori sulla pista.

Tempo per organizzare i lavori quindi c’è, ma non potrà essere rinviato ancora a lungo: secondo quanto riporta il CdT infatti, il cantiere dovrebbe essere aperto nel 2016. L’ultima parola resta però ai tecnici, che stabiliranno per quanto ancora si potrà usare il manto attuale e che al momento, riferisce ancora il quotidiano, stanno ancora valutando diverse soluzioni per i lavori previsti.

Il costo dell’operazione, come ricorda infine il CdT citando l’iter delle discussioni nate negli anni attorno alle esigenze di rinnovamento del manto della pista, è stimato in 7,2 milioni, cifra già prevista in un pacchetto d’interventi da 14,5 milioni approvato da Lugano nel 2009.

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